BIANCO – Dopo mesi di proteste e concertazioni il centro Afa-reul di Bianco vede la luce del risveglio. A occupare il posto dell’Afa-reul di Genova sarà, questo è ormai ufficiale, l’associazione reggina Piccola Opera Papa Giovanni, è quanto è stato comunicato nell’incontro fra le varie parti tenutosi nei giorni scorsi al comune di Bianco.
Presenti oltre al sindaco Antonio Scordino e al presidente del consiglio comunale Rodolfo Nucera, l’associazione Piccola Opera Papa Giovanni rappresentata dal presidente Pietro Siclari, il socio fondatore Giuseppe Chiofalo e il direttore tecnico Luciano Squillaci. A partecipare alla tanto agognata riunione anche il presidente del comitato genitori utenti Afa-reul di Bianco Grazia Scundi il presidente dell’associazione Codici Decio Tortora, la coordinatrice e la responsabile amministrativa del Centro rispettivamente Emanuela Scordino e Anna Maria Rodi. Un’incontro organizzato dall’amministrazione comunale di Bianco, con il fine di verificare e puntualizzare alle parti lo stato di fatto del trasferimento dell’accreditamento tra l’Afa-reul e la Piccola Opera e la successiva riapertura del Centro, i cui trattamenti per i circa cento bambini in cura sono, di fatto, ad oggi sospesi a causa della gravissima situazione economica verificatasi a carico del centro Afa-reul di Genova. ‹‹Voglio ringraziare pubblicamente e in questa specifica sede – ha detto Scordino in apertura dell’incontro – la sensibilità dimostrata e l’impegno pienamente mantenuto dal presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti e successivamente dal commissario generale Luciano Pezzi, che hanno mantenuto sino in fondo gli impegni assunti, velocizzando al massimo le procedure per il trasferimento dell’accreditamento all’associazione Piccola Opera Papa Giovanni››. A essere ufficializzato durante l’incontro non è stato solo il passaggio del centro all’associazione reggina, ma anche la convenzione che stabilisce termini e le modalità del passaggio di competenze tra la Piccola Opera e l’Afa-reul di Genova. Un’unica incertezza, a questo punto la più importante: quando riaprirà il centro? Purtroppo a questa domanda che dopo tre mesi torna a ripetersi nessuno dei presenti è stato in grado di rispondere. Luciano Squillaci, avvocato e direttore tecnico dell’associazione Piccola Opera ha tuttavia specificato ‹‹per la definizione dell’intero iter procedurale occorrono ulteriori adempimenti burocratici tra i quali il sopralluogo della commissione requisiti minimi che dovrà valutare i requisiti strutturali e organizzativi del nuovo centro per bambini disabili. L’associazione – ha chiarito Squillaci- ha comunque fatto tutto ciò che e di propria competenza, adesso è compito degli uffici regionali completare il tutto››. Secondo quanto chiarito da Squillaci, i normali tempi burocratici prevedono un periodo di circa sei mesi, un intervallo, ci si auspica, che potrebbe accorciarsi ‹‹considerando l’impegno dimostrato sin’ora dagli organi regionali››, ha chiarito Rodolfo Nucera. Affermazioni che, tuttavia, non hanno impedito al presidente dell’associazione Codici, Decio Tortora, di puntualizzare le gravi conseguenze che la chiusura del centro sta causando ai cento bambini in cura a causa dell’interruzione dei trattamenti Lea (livelli essenziali di assistenza) obbligatori per legge, ‹‹la cui omissione – ha spiegato – prevede delle responsabilità ben precise››.
ADELINA B. SCORDA