di Adelina B. Scorda
AFRICO – Sarebbero nella norma, almeno per il momento, i casi di tumore nel comune di Africo. A dirlo è Filomena Zappia responsabile del registro tumori dell’Asp di Reggio Calabria che nel convegno di ieri pomeriggio, ad Africo, ha chiarito le ragioni di queste dichiarazioni snocciolando, passaggio dopo passaggio, l’iter svolto dall’ufficio incaricato della compilazione del tanto atteso del registro tumori.
Il convegno voluto e organizzato dall’amministrazione comunale e dall’associazione “Art. 32 Africo” ha previsto oltre all’incontro con la Zappia, anche la consegna dei dati, consegnati anche al maresciallo Giuseppe Sicuro, che negli anni Antonio Pratticò e oggi l’associazione, ha raccolto sui decessi per patologie tumorali e sui nuovi casi di malattia.
Unico presente dei sindaci del comprensorio Aldo Canturi; anche la presenza dei medici di base è stata quasi nulla, a presentarsi, infatti solo uno su tre.
A emergere come primo dato è il numero di morti per cancro, 30 tra il 2008 e il 2012 secondo quanto segnalato dalle schede dell’Istituto superiore di Sanità, dato che rientrerebbe perfettamente nello standard nazionale secondo cui ogni anno si dovrebbero riscontrare circa 18 nuovi casi di tumore ogni mille abitanti.
Dunque secondo i dati ancora, va detto, non ufficiali, i cittadini di Africo potrebbero stare tranquilli, ma per avere la certezza si dovrà attendere ancora per circa sei mesi, questo il periodo necessario per ultimare la raccolta e la catalogazione dei dati che dovranno essere validati e accreditati dall’ Istituto superiore di Sanità.
Tempo necessario per raccogliere tutti i dati necessari a mappare il comune di Africo, operazione per la quale è stata più volte richiesta dalla stessa Zappia la collaborazione non solo dei cittadini, “per il recupero delle cartelle istologiche”, ha detto ma dell’ufficio anagrafe. Raccolti i dati, infatti verrà realizzata la mappatura dei decessi lungo il territorio africese questo al fine di verificare sei all’interno dello stesso comune qualche area potrebbe risultare a rischio”.
Diverso il quadro nella Piana di Gioia Tauro dove la situazione sembrerebbe essere più critica proprio dell’area del comune e di Rosarno. “In queste zone – ha spiegato la Zappia – sono già iniziati degli studi per approfondire le case di questa maggiore incidenza . “ Il nostro obiettivo – ha specificato la dottoressa Zappia – è quello di dare informazioni precise ai cittadini che hanno il diritto di essere allertati qualora se ne riscontrasse la necessità. Posso assicurare – ha proseguito – che all’interno del registro tumori sono stati recuperati tutti i flussi (dati) dei decessi per patologia tumorale, dati che abbiamo recuperato anche dalle richieste di invalidità civile. Abbiamo le competenze e i flussi necessari per completare il registro tumori che – ha specificato – per essere accreditato deve seguire un iter estremamente rigido”.
Un altro passo importante sembrano essere sia l’informatizzazione del registro tumori che nei prossimi tempi potrà essere messo in rete e collegato a quello regionale e nazionale, che la realizzazione di uno sportello “cancro” che metta in rete non solo i nuovi casi ma tutte le informazioni utili per combatterlo. La battaglia contro il cancro, divenuta la seconda causa di decesso in Italia, si combatte in due modi: con la prevenzione e con le strutture adeguate in cui curarsi, quasi del tutto assenti nella nostra regione. Secondo alcuni dati la migrazione sanitaria sfiora livelli da capogiro, aggirandosi attorno agli 800mila pazienti che scelgono o sono costretti a curarsi fuori regione.
Rimane ancora molto da fare e per raggiungere l’obiettivo nel minor tempo possibile e necessaria è la collaborazione di tutti, pensiero sintetizzato bene da Antonio Pratticò che pur rimanendo scettico sui dati provvisori forniti dalla Zappia ha lanciato un appello ai sindaci del comprensorio: “aprire uno sportello per la raccolta dei dati tumorali: è fondamentale per riuscire a capire fino in fondo il perché di tutti questi casi di tumore”.
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