(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
AFRICO NUOVO – E’ stata inaugurata questa mattina, la nuova caserma, sede del Comando Stazione Carabinieri di Africo Nuovo.
Si tratta di un immobile ospitato in una villetta a due piani di cinquecento metri quadrati, confiscata nel 2005, alla cosca della ‘ndrangheta, Morabito-Palamara-Bruzzaniti.
L’immobile, nel 2007, venne assegnato al Comune, che però lo cedette alla Diocesi di Locri-Gerace, affinchè lo trasformasse in un centro di aggregazione; centro che, sebbene fosse stato nel 2016 inaugurato, non aprì mai i battenti.
Ed è proprio nel 2021 che i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, chiesero alla Curia vescovile di Locri ed alla commissione straordinaria del Comune di Africo (sciolto in quel periodo, per condizionamenti della ‘ndrangheta), l’assegnazione dell’immobile per farne la nuova caserma.
Fondamentale a tal punto, il supporto della Regione Calabria, che ne ha finanziato la ristrutturazione dell’immobile.
Una Stazione, riportata tra l’altro, al suo organico completo da parte del Comando Legione Calabria.
Presente questa mattina, alla cerimonia di inaugurazione, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che, poco prima, insieme al sottosegretario Wanda Ferro, ha fatto tappa alla struttura di prima accoglienza a Roccella Jonica, incontrando i sindaci dei Comuni della Locride, impegnati sul tema dei migranti.
Tra le altre autorità intervenute, anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata, Teo Luzi, il capo della Polizia-direttore generale della Polizia di Stato, Vittorio Pisani, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, il comandante interregionale “Culqualber”, generale di Corpo d’Armata, Riccardo Galletta, il comandante della Legione “Calabria”, generale di Divisione, Pietro Francesco Salsano, il comandante provinciale di Reggio Calabria, colonnello Marco Guerrini, il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani,una delegazione della rappresentanza militare e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, nonché numerose autorità civili, militari e religiose.
Unico neo, la poca partecipazione se non l’assenza totale della cittadinanza (se non fosse stato per alcune scolaresche di Africo, Brancaleone e San Luca) per una giornata “di festa” dalla quale è emerso quel sentimento di “speranza”, in un territorio duramente colpito dalla criminalità organizzata.
Dopo la rassegna ai reparti schierati, il primo a prendere la parola, è stato il colonnello Marco Guerrini che, ha sottolineato come con «L’inaugurazione della nuova caserma dell’Arma dei Carabinieri, evento di particolare “valore civico”, si rinnova il rapporto di vicinanza e fiducia che lega i carabinieri e le comunità di cui si prendono cura. Abbiamo creduto fortemente a questo progetto – ha rimarcato Guerrini – recuperando un bene confiscato alla criminalità organizzata, per conferirgli nuova vita per una destinazione votata alla legalità ed al servizio reso ai cittadini. Un progetto realizzato in meno di tre anni, grazie alla sinergia tra vari attori istituzionali, quali, Prefettura di Reggio Calabria, che ha sostenuto la proposta del Comando provinciale, con l’impegno convinto e personale del prefetto Mariani, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la commissione straordinaria (che gestiva il Comune quando fu sciolto), la Regione Calabria che d’intesa con la nuova Amministrazione comunale, ha finanziato le opere di adeguamento, la Città metropolitana che ha contribuito a riqualificare la viabilità urbana e l’Università Mediterranea che, ha supportato la logistica di quest’oggi».
A seguire, il sindaco di Africo, Domenico Modaffari, ha evidenziato l’importanza dell’Arma sul territorio come presidio di libertà e democrazia, così come il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto «Oggi – ha detto – è la festa dei Carabinieri, perché restituiamo alla legalità un presidio sottratto alla ‘ndrangheta, dimostrando quanto lo Stato sia più forte». E poi rivolgendosi ai più piccoli, l’accorato appello ad «Esser affascinati dallo Stato, perché solo quest’ultimo può garantirvi i diritti e un futuro nella nostra Regione; confidiamo nella vostra capacità di distinguere il bene dal male e di educare noi adulti. Non c’è nessun onore a distruggere il futuro di questa terra, una terra di cui essere orgogliosi, anche se la ‘ndrangheta cerca di uccidere le prospettive».
«Oggi – gli ha poi fatto eco, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata, Teo Luzi – è una bella giornata, perché al di là di una struttura fisica, una caserma esprime valori di democrazia, di tutela della libertà e della legalità. La caserma è si la casa del carabiniere, ma indirettamente anche dei cittadini, dove si incontrano le istanze delle istituzioni con quelle della cittadinanza; ma anche un baluardo nei confronti della criminalità organizzata. La Stazione Carabinieri di Africo Nuovo, è un successo straordinario di uno sforzo corale di tutte le componenti istituzionali coinvolte. Rappresenta il frutto di quel “gioco di squadra istituzionale” che va di pari passo, in sinergia con le altre forze dell’ordine, presupposto fondamentale per un’azione incisiva ed efficace dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata».
IL MINISTRO DELL’INTERNO MATTEO PIANTEDOSI:«L’INAUGURAZIONE DI OGGI E’ UN INCORAGGIAMENTO AL PERCORSO DI RINASCITA NEL SEGNO DELLA LEGALITA’»
Le conclusioni sono state affidate al titolare del Viminale che, dopo aver ricordato che in luoghi come Africo, l’Arma dei Carabinieri rappresenta lo Stato, ha definito l’importanza della collaborazione interistituzionale per giungere a risultati come quello odierno «Questa nuova sede della Stazione Carabinieri – ha affermato – attesta e conferma l’attenzione di tutte le istituzioni coinvolte nel progetto delle politiche di sicurezza che il Governo vuole dispiegare e che sicuramente, passano anche attraverso idonee strutture e risorse a disposizione degli stessi operatori. Questa inaugurazione, questo tangibile segno della presenza dello Stato, che si appropria di un bene sottratto alla ‘ndrangheta, è un ulteriore incoraggiamento a continuare con convinzione, ad un rinnovato percorso di rinascita, nel segno della legalità, della partecipazione democratica e dell’impegno sociale. Africo Nuovo e tutta la Calabria, merita tutta la nostra attenzione, alla quale trasmetteremo tutte le migliori risorse per assecondare quei percorsi di rilancio e di rinnovamento a beneficio non solo di questa regione, ma dell’intero paese».
Al termine, il ministro dell’Interno insieme al generale Teo Luzi, al presidente Occhiuto ed al maresciallo capo Andrea D’Amelio, comandante della Stazione Carabinieri di Africo Nuovo, hanno proceduto al taglio del nastro mentre il vescovo Oliva, ha benedetto i locali della caserma che sono stati poi visitati prima degli onori finali.