di Adelina B. Scorda
AFRICO – Se sia l’acqua, l’aria, la terra o addirittura i mattoni che hanno tirato su le case di Africo, la causa dell’altissimo tasso tumorale, saranno le analisi a dirlo. Intanto nella giovanissima cittadina locridea si continuano a contare i morti e gli ammalati. La lista stilata da un cittadino africese, Antonio Pratticò, sembra un bollettino di guerra. Africo conta circa tremila abitanti e ben 200 sono morti a causa del “male” negli ultimi dieci anni. Solo nel 2013 si contando ben 14 decessi. E allora che fare, parlarne il più possibile, informare le autorità, chiedere controlli e fare in modo che la voce di Africo non rimanga isolata.
{loadposition articolointerno, rounded}
Tutti hanno qualcosa da dire, elencano le loro morti e gli occhi si fanno lucidi, le voci spezzate. Inizia a raccontare la sua storia un signora, è minuta ha i capelli brizzolati, la voce decisa, nella sua famiglia ben quattro casi, il nipote, la sorella, il cognato sono morti tutti di tumore, lei stessa ne ha avuto uno. E Poi c’è Rosa, suo figlio Leo è morto a soli 14 anni dopo ben quattro anni di lotte, la causa sempre la stessa ma questa volta ancora più rara, Leo aveva un tumore al plesso brachiale.
Il dato forse più spaventoso, si racchiude, però, intorno a una piccola via, la Giacomo Matteotti, qui su 24 abitazioni solo due sono state graziate dal “brutto male”. Un dato che lascia attoniti, increduli, ma la via Matteotti non è l’unica con un’altissima incidenza tumorale, anche via San Leo registra un cospicuo elenco di morti a causa del cancro. A preoccupare, adesso non è tanto il passato, per quello, c’è solo il dolore, le lacrime e la preghiera, ma i continui e nuovi casi che giorno dopo giorno si aggiungono ad un elenco già troppo lungo.
Vogliono risposte i cittadini di Africo, vuole risposte la Locride intera. “È dura affrontare la vita, la tua battaglia, se sai di avere un tumore ma lo è ancora di più se nella tua terra non hai la possibilità di curarti. E allora devi partire peregrinare per gli ospedali di mezza Italia per trovare la cura, centri specializzati, personale qualificato. Qui nella Locride anche questo manca”. Un giro d’affari anche in questo? Forse no, ma “non è possibile che all’ospedale di Locri non sia possibile eseguire una Tac, – dice Pratticò – per farla è necessaria andare nel centri privati e attendere mesi, tempo che a volte non hai. Ma se conosci qualcuno e paghi, pur avendo tu diritto ad un’esenzione allora puoi eseguire l’esame nell’arco di pochi giorni”.
Si continua a raccontare, ognuno ha la sua storia, vogliono tutti sapere perché. Quali sono le cause di questo “sterminio”, vogliono sapere non per accusare qualcuno o qualcosa, hanno bisogno di sapere per difendersi “questo è un dubbio con cui non possiamo più vivere – dice Rosa”. Ma perché allora nulla è stato fatto prima? Perché le istituzioni non si sono mosse? Tutti sapevano di Africo, o almeno chi con queste morti ci combatte ogni giorno. Tutti sapevano, come oggi sanno che normale non è neppure l’alta incidenza tumorale di Bianco o di Brancaleone. Allora perché, non muoversi prima? Forse, perché come ha dichiarato il sindaco Versaci “un prima non esiste”, già come non esiste per l’intera provincia un registro tumori.
Ma allora cosa starebbe causando tutte queste morti, tutti questi malati? Sarebbe da escludere, almeno fino a prova contraria l’acqua, “le analisi – ha detto il sindaco – sono eseguite costantemente dall’Arpacal, dal Comune e dalla Sorical, staremo comunque a vedere cosa ci comunicherà l’Arpacal alla fine dei controlli”. Secondo Pratticò la causa non sarebbe neppure da rintracciare nella presenza di fusti tossici, questa roba almeno nel centro di Africo non c’è, ma nella cattiva gestione dei rifiuti che negli anni si è fatta. “Era abitudine di molte amministrazioni – spiega – ma anche di noi cittadini. scaricare i rifiuti nella fiumara La Verde e bruciarli. Ecco tutta la diossina che abbiamo respirato sta portando a questo. Per quello che sta accadendo ad Africo non dobbiamo accusare le criminalità organizzata, ma se per criminalità intendiamo comuni, provincia e regione allora si, possiamo usare questi termini”.
Affermazioni, ipotesi, dubbi, quelli avanzati da Pratticò e dai cittadini Africo che necessitano al più presto di spiegazioni fino a quel momento “noi cittadini di Africo continueremo a chiedere instancabilmente perché”.