RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Dalle parole ai fatti. Dal sostegno pubblico espresso a mezzo stampa al sostegno processuale concreto e tangibile nelle aule del tribunale. È il cammino intrapreso dalla Rete dei Comuni Solidali (Recosol), che ha dato mandato al proprio legale affinché chieda alla magistratura competente di poter partecipare al processo – così come contemplato dalle normative vigenti in materia penale – che vedrà coinvolto Giuseppe Trimarchi, parte lesa e offesa.
Giuseppe Trimarchi, lo scorso 10 agosto, nella piazza di Canolo, piccolo paese della montagna aspromontana in cui ha sempre vissuto, dove si stava celebrando la “Festa del Pane”, venne aggredito fisicamente da un individuo, che tentò con la forza di fargli ballare la tarantella. All’ennesimo rifiuto di Trimarchi – che qualche tempo prima “osò” commentare pubblicamente la vita politica e sociale del paese – dovettero intervenire numerosi presenti per bloccare l’aggressore ed evitare il peggio.
Episodi raccapriccianti che minano valori fondamentali quali la libertà e la legalità, ampliando di fatto un clima di velata e pesante oppressione, che permane e persiste mediante l’uso simbolico e strumentale di usi e costumi popolari. Proprio per questo la Rete dei Comuni Solidali ha deciso di prendere parte al processo: affinché le forze dell’ordine e la Magistratura tengano alta l’attenzione e non sottovalutino vicende di questo tipo. Invita inoltre tutte le realtà associative che sostennero Trimarchi, ad intraprendere lo stesso percorso.