di Redazione
LOCRI – Si è svolto al Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “G. Mazzini” di Locri, il terso seminario del progetto di sensibilizzazione e formazione “Conoscere per prevenire”, promosso e organizzato dall’associazione di impegno sociale “Libellula – Odv” e finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Calabria, finalizzato alla prevenzione della violenza di genere attraverso percorsi educativi rivolti agli studenti.
L’incontro al “Mazzini” si è aperta con i saluti della professoressa Simona Romeo che ha sottolineato l’importanza dei progetti scolastici riguardanti il rispetto delle regole e temi di così grande importanza sociale, e del segretario generale provinciale del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (SIULP), Giuseppe De Stefano, che ha evidenziato come l’organizzazione sindacale, oltre alla prevenzione dei reati e all’opera della polizia, ritenga necessario il rapporto con i cittadini, soprattutto con gli studenti, per creare una cultura della legalità.
A seguire, l’intervento di Emanuela Mandarano, dell’associazione “Libellula”, responsabile del progetto, che ne ha illustrato nel dettaglio i contenuti. Gli studenti nel corso del seminario hanno assistito alla proiezione del toccante cortometraggio “Lui era mio padre”, realizzato dalla segreteria provinciale del SIULP che, come ha spiegato il segretario organizzativo provinciale, Ferdinando Spagnolo, fa parte di un progetto di educazione alla legalità il cui incasso è devoluto in beneficenza a strutture che operano nel sociale. Il video è il racconto della storia parzialmente vera di una donna che è stata accolta dal Centro Antiviolenza “Angela Morabito” di Reggio Calabria, come ha ricordato la dottoressa Francesca Mallamaci nel suo intervento, sottolineando quanto è importante avere sul territorio punti di ascolto e di accoglienza per tutte le vittime di questo fenomeno.
La parola è passata poi al magistrato del Tribunale di Locri, Stefano Guglielmino, che ha tracciato un lungo excursus storico-legislativo degli ultimi anni sulla materia. L’incontro, moderato da Maria Simone, psicologa e presidente dell’associazione Libellula, si è concluso con un dibattito aperto con gli studenti, che hanno partecipato con attenzione e interesse a questa iniziativa di riflessione e confronto sul tema della violenza di genere, ponendo domande e riportando testimonianze.