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Questo periodo è notoriamente in preda “al freddo e al gelo”, essendo subentrato alle 4.27 del 22 dicembre scorso anche l’inverno “astronomico”, dopo quello “meteorologico” del decorso 1. Dicembre, essendoci, quindi, tutte le carte in regola per celebrare la stagione invernale in tutto e per tutto, ed invece non è così, non fino ad oggi in cui si conferma il trend al rialzo per quanto concerne tutte le medie stagionali, andando oltre le due cifre durante quasi tutto il giorno – addirittura rasentando i venti gradi in alcune località del Sud Italia!
di Antonio Baldari
“E vieni in una grotta al freddo e al gelo”. Sembrano proprio appartenere ad un’altra epoca i versi di quello che è con ogni probabilità il canto di Natale più conosciuto in tutto il mondo qual è per l’appunto “Tu scendi dalle stelle”, composto dal santo vescovo napoletano Alfonso Maria de’ Liguori oltre due secoli e mezzo fa che, effettivamente, sono “un’altra epoca” ma dal punto di vista climatico è proprio tutt’altra cosa con le temperature che vengono registrate in questi giorni.
Notoriamente in preda giustappunto “al freddo e al gelo”, essendo subentrato alle 4.27 del 22 dicembre scorso anche l’inverno “astronomico”, dopo quello “meteorologico” del decorso 1. Dicembre, essendoci, quindi, tutte le carte in regola per celebrare la stagione invernale in tutto e per tutto, ed invece non è così, non fino ad oggi in cui il 2023 conferma il trend al rialzo per quanto concerne tutte le medie stagionali, andando oltre le due cifre durante quasi tutto il giorno – addirittura rasentando i venti gradi in alcune località del Sud Italia!
Ed andando a stabilirsi ad una cifra soltanto a sera, quando inevitabilmente la colonnina di mercurio va a fissarsi su livelli numerici tutto sommato più consoni, in ogni caso ben al di sopra di ciò che è previsto in questo periodo di freddo che proprio tale non è, con tutte le conseguenze del caso che altro non sono che conseguenze negative per la Natura, con i raccolti del tempo posto in essere che se non sono deficitari poco ci manca.
E questo anche e soprattutto per la cronica carenza di acqua, perché non piove o, se non piove, per la forte dispersione del prezioso liquido che viene registrato un po’ ovunque a causa di reti idriche colabrodo, come del resto abbiamo a più riprese evidenziato sulle colonne del Nostro Giornale; insomma, il cambiamento climatico in atto continua la propria evoluzione.
Non risparmiando anche l’altrimenti appellato “Generale Inverno”, ahinoi anch’esso costretto a subire le novità che nel tempo e nello spazio sono state via via registrate e che, per il futuro, non lasciano presagire alcunché di buono.