R. & P.
La tutela dei diritti, dei cittadini più deboli, il principio di buona amministrazione, il ruolo che una parte dei locresi ci ha assegnato, a garanzia di tutti.
Questo ha sempre ispirato il movimento politico Scelgo Locri, le anime che in trasparenza lo compongono ed il gruppo consiliare che ne è espressione.
Si tranquillizzi il sindaco Giovanni Calabrese, non vi è altro interesse al di fuori di quello che la legge ci riconosce.
Non vorremmo facesse confusione.
La nostra istanza sulla gestione dei fondi dell’ambito socio assistenziale ha i connotati dell’interrogazione, non certo di una contestazione per appropriazione indebita o di distrazione di somme, per le cui ipotesi di reato avremmo sicuramente adito le sedi opportune.
Il fine cui mirava la nostra richiesta -che lui tenta maldestramente di travisare- era di ottenere un riscontro fattuale ad una serie di dubbi sull’utilizzo di fondi pubblici.
Necessità che prima di ogni altro, lui stesso dovrebbe sentire, da amministratore di vecchia data quale è.
C’è da dire che il tono delle esternazioni di Calabrese, teso a canzonare chi chiede spiegazioni e mai a rispondere nel merito delle questioni, non ci sorprende più di tanto, quando vuole sfuggire al confronto prova sempre questa strada.
Dunque, della lunga lettera che si è preso la briga di scriverci non ci rimane niente in mano rispetto ai dubbi posti nella nostra interrogazione.
Sarebbe bastata mezza paginetta con un elenco di atti sulle decisioni prese, per riscontrare la correttezza della sua azione politica, invece di un’epistola di mal riuscita natura filosofica.
Il generico dire “abbiamo fatto per i disabili e per i più deboli” potremmo accettarlo in una conversazione al bar, ma qui stiamo trattando questioni di responsabilità pubblica e ci spiace constatare che ancora una volta le sue esternazioni non sono supportate da dati oggettivi che quantifichino il lavoro svolto.
Se, a suo dire, i fondi sono stati spesi in conformità alla loro destinazione non dovrebbe costituire un problema per l’Amministrazione e per il sindaco presidente esibire i dati che si evincono dalla relazione di cui lui accenna e di cui noi continuiamo a rimanere in “trepidante” attesa.
Ci andrebbe bene pure la famosa conferenza stampa che ha annunciato e mai tenuto, basta che dia spiegazioni ai cittadini.
Sono loro quelli da tranquillizzare, non noi.
Noi semmai tranquillizziamo il sindaco che l’interrogazione è stata concepita in maniera unitaria da tutto il nostro movimento politico e da forze sociali e culturali che ci sostengono nel paese, pubblicamente, apertamente, leali ai principi della cosa pubblica.
Restituiamo a lui il pettegolezzo con cui cerca di dire che ci siano motivazioni altre.
Non vorremmo dover pensare che stia…tergiversando.
La nostra, d’altronde, non è stata una voce solitaria, ma è stata suffragata da una richiesta di chiarimenti, abbastanza specifica e ben motivata, da parte della Regione Calabria.
Si comprenderà bene che se la Regione chiede articolati chiarimenti vuol dire che la problematica posta da noi non è del tutto infondata.
Insomma, una risposta nel merito non sarebbe un cattivo servizio alla comunità.
Un punto ulteriore ci preme chiarire.
Non comprendiamo come mai il sindaco dia un’accezione negativa al termine “consulente”, tra l’altro da noi non utilizzato.
Sui professionisti esterni abbiamo soltanto e legittimamente chiesto di conoscere le procedure adottate da Comune per gli incarichi.
Rispediamo al mittente, dunque, il tentativo di accollarci il discredito di tali figure professionali la cui capacità operativa non è di nostra competenza, ma basata sul raggiungimento degli obiettivi contenuti nel piano d’ambito.
A tal proposito, cogliamo l’occasione per chiedere ancora una volta dove possiamo visionare il piano d’ambito, visto che sulle piattaforme a cui nella lettera fa riferimento il sindaco non se ne trova traccia.
Riscontrando l’ennesima difficoltà ad avere spiegazioni sui dubbi posti, non ci rimane che formulare richiesta di accesso agli atti sull’iter e le procedure delle risorse gestite dal Comune di Locri, in qualità di ente capofila dell’ambito socio assistenziale Sud della Locride e, nello specifico, sulle risorse per il Fondo per la non autosufficienza, nonché quelle per i progetti finalizzati all’inclusione sociale e al contrasto alla povertà.
È superfluo il goffo tentativo del sindaco di spiegarci lo strumento della denuncia, lo abbiamo sempre usato e continueremo a farlo ogni qual volta i fatti oggettivi imporranno un deciso impegno da parte nostra in favore della legalità e della trasparenza.
Senza clamori e lasciando alle autorità preposte il compito di indicare responsabilità e colpe, nel rispetto degli iter di giustizia.
Movimento politico “Scelgo Locri”