di Antonella Scabellone (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI-Supera anche l’esame della Locride “Anime Nere”. La platea, a cui il regista Francesco Munzi teneva particolarmente, per essere stata la pellicola girata principalmente ad Africo e dintorni, ha risposto positivamente all’ invito e ieri sera, in occasione dell’anteprima nazionale del film liberamente tratto dal romanzo di Gioacchino Criaco (ed. Rubbettino), ha riempito le due sale del cinema Vittoria dove si è registrato il tutto esaurito.
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Presenti tra il pubblico numerosi attori e diverse comparse “locali”, scelti dal regista romano tra centinaia di persone provinate da Bernardo Migliaccio Spina e Vincenzo Caricari, anche assistenti alla regia, che, a fine serata, introdotti dalla brava Maria Teresa D’Agostino, sono saliti sul palco ricevendo i meritati applausi di un pubblico favorevolmente impressionato dal film, anche se molto colpito da un finale mozzafiato, sicuramente a sorpresa.
Un film, Anime Nere, che ha dato l’impressione di avere tutte le carte in regola per concorrere all’Oscar.
Il regista ha aperto la serata in diretta telefonica da Milano dove era in programma un’altra anteprima nazionale, ribadendo quanto per lui fosse importante il parere della gente della Locride dove Anime Nere è nato ed stato girato per la maggior parte. Anche Marco Leonardi, che interpreta Luigi, uno dei tre fratelli protagonisti della storia, è intervenuto da Toronto, dove si trova da giorni insieme al giovane Peppino Fumo, un vero e proprio talento naturale, come lo ha definito Munzi che lo ha scoperto a Gioia Tauro e lo ha calato magistralmente nel ruolo del giovane Leo.
Tra gli attori ieri in sala, l’africese Stefano Priolo, che interpreta Nicola, il braccio destro di Luigi; Antonio Brescia da Marina di Gioiosa che nella storia è il boss di Africo, Tonino Barreca; il giovane Pasquale Romeo, scoperto da Munzi per caso in un ovile a Bova e calato nel ruolo di Peppe, pastore e amico fraterno di Leo; il sidernese Antonio Pellegrino, che il pubblico identificherà da oggi in avanti con “Don Tallura” di Bruzzano; Giuseppe Pizzati da Samo, che recita la parte del mite e gentile Don Mico; Cosimo Spagnolo, nel film Cosimo, trafficante di droga e soldato fedele di Luigi; e poi Giancarlo Saccomando, Anna Maria Poveromo e il giovane Alessandro Saccomando, una famiglia intera di Sant’Ilario scelta da Munzi per ricostruire l’entourage del film ambientato nel cuore dell’aspromonte.
Attori principianti, su cui il regista ha lavorato al meglio, con tanta pazienza, come gli stessi hanno ammesso a fine serata intervistati da Maria Teresa D’Agostino; un lavoro laborioso che è servito a portarli a un livello tale da non sfigurare accanto ai giganteschi Peppino Mazzotta (Rocco), Marco Leonardi (Luigi) e Fabrizio Ferracane (Luciano).
Bellissime le figure femminili dove hanno spiccato la veterana Aurora Quattrocchi e l’affascinante Barbara Bobulova.
Ora il film si prepara all’esame più difficile: quello delle sale cinematografiche di tutta Italia. Un test che sarà importante per la corsa verso un sogno, non facile da realizzare, ma a questo punto più che possibile: l’Oscar.