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L’apertura della caccia quest’anno è stata anticipata. Il partito animalista naturalmente è nettamente contrario e si oppone a questa decisione. L’attività di caccia, oltre che essere causa di morte per tanti animali, genera paura e stress negli stessi, sconvolgendo così il loro naturale equilibrio e i loro ritmi produttivi. Per questa crudeltà in Italia vengono uccisi almeno cento milioni di animali all’anno, per la maggior parte uccelli di varie specie, lepri, cinghiali, cervi, caprioli, daini, volpi etc. , uccisi esclusivamente per divertimento.
Non parliamo poi dell’ ostentazione di molti cacciatori nel pubblicare sui social le foto con le prede uccise ,quasi sempre accompagnati dal cane ,vittima anche lui di queste “gesta esibizionistiche ” ,atti che denotano di base grossi problemi comportamentali ,quasi fossero un mezzo per emergere tra gli altri , per accrescere l’ autostima con i like o comunque con i vari commenti . In psicologia esiste un termine per definire questa situazione mentale : lo zoosadismo ,purtroppo in aumento .
La caccia però uccide anche gli uomini. Nella stagione venatoria 2023-3024, ci sono stati 12 morti e 56 feriti. Quest’anno c’è già stata una vittima in Calabria, l’uomo è rimasto ucciso da un colpo partito accidentalmente dal fucile che imbracciava.
La caccia ancora inquina ,noti i vari casi di asbestosi e inquinamento da piombo nei vari terreni .
Nonostante la maggior parte degli italiani sia nettamente contraria alla caccia , lo Stato continua ad anticipare le date venatorie ,sbilanciando ulteriormente un ecosistema già fragile .
Il Partito animalista italiano, insieme ad altre associazioni, sta raccogliendo le firme per un referendum per l’abolizione della caccia ed invita a firmare tutti i referendum .
Di seguito un filmato a produzione di Cristiano Ceriello ,presidente del Partito .
https://fb.watch/uoyxMCW8_z/?mibextid=z4kJoQ
Carlo Callegari Dirigente Nazionale del Partito Animalista Italiano
Marilene Bonavita ,addetta stampa Pai Calabria