DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DI ANTONIO GUERRIERI-REFERENTE COMUNALE LOCRI-CIRCOLO SEL DELLA LOCRIDE:
LOCRI- La doppia e contemporanea visita a Locri di due dei tre contendenti alle primarie del centrosinistra ha permesso di individuare con chiarezza la differenza d’approccio tra le tre le proposte tra cui i cittadini potranno scegliere chi dovrà guidare il centrosinistra alle prossime regionali.
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Coincidenza ha voluto che proprio il giorno prima venisse depositata in Parlamento l’interrogazione sull’ospedale di Locri da parte della parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà on. Celeste Costantino che proprio a Locri, a fine luglio, aveva visitato l’ospedale insieme a Gianni Speranza, il terzo candidato, per SEL, permettendo alla forza a sostegno del sindaco di Lamezia di poter affermare di aver già a suo favore il primo e vero atto concreto, dopo mesi, a tutela del diritto alla salute dei cittadini della Locride.
Tornando agli altri due contendenti, entrambi del PD, vi è da notare che mentre Oliverio visitava anch’egli l’ospedale, il candidato renziano Callipo otteneva, di persona, una, si sperava imbarazzante, manifestazione di apprezzamento e SOSTEGNO da parte dell’amministrazione locrese di centrodestra.
Contraddittorie e surreali le successive repliche da parte degli amministratori di fronte al clamore generale, ma poca roba di fronte alla raggelante dichiarazione serale di Gianluca Callipo che, forse entusiasta dal clima cortese, presumibilmente favorito dal suo ex segretario Comunale dott. Scuglia, oggi a Locri, s’è prodigato a difendere l’endorsement del sindaco Calabrese e della sua Amministrazione attribuendo virtù politiche ed amministrative a cui nessuno può credere, se non accecato da una pomposa,ma facilmente smontabile propaganda, specie se candidato al ruolo di presidente di uno schieramento avverso a quello che Calabrese ha sostenuto DIRETTAMENTE e CONVINTAMENTE per DECENNI insieme al suo gruppo politico-amministrativo, facendone pienamente parte, salvo voltare faccia a pochi giorni dalla certificazione del disastro e delle tante ombre di questi anni con la condanna in primo grado di Scopelliti.
Chieda Callipo al suo ex Segretario dott. Scuglia quanti provvedimenti disciplinari e/o sanzionatori siano stati presi in questi mesi e se essi rappresentino qualcosa tale da giustificare il caso mediatico intorno alla Città di Locri e al suo sindaco più volte sbugiardato da giornalisti nazionali e sindacalisti che con semplici domande hanno svelato con disarmante facilità il grande bluff dimostrandone la leggerezza gestionale.
Chieda Callipo al dott. Scuglia una copia della “Relazione Cervellini”, la quale contiene più di un riferimento alla non proprio corretta gestione amministrativa della Giunta dell’allora vice sindaco Giovanni Calabrese durante la l’Amministrazione Macrì. Legga Callipo le interrogazioni senza risposta della minoranza locrese. Si vada a leggere Callipo la rassegna stampa di questi anni in cui Giovanni Calabrese veniva definito “l’uomo di Scopelliti” o “l’amico di Scopelliti” venendo addirittura scelto dal presidente della Provincia Raffa come assessore provinciale esterno proprio in quota Scopelliti.
Spieghi ai calabresi, Callipo, come si possa voler rappresentare il cambiamento e un’aria nuova se poi si vuole con così tanta superficialità far passare come normale quanto successo ieri al Comune di Locri giustificando e difendendo a spada tratta, facendo passare Calabrese quasi come un eroe. Ciò mistificando la cronaca politica di questi anni, si vuole sperare per ignoranza non giustificabile per un candidato ad un così delicato ruolo, non tenendo conto che Giovanni Calabrese non è nuovo a piroette politiche last minute con il fine di rigenerare la reputazione politica: fece così nell’ultimo periodo di amministrazione Macrì (premiato con la presidenza delle Terme di Antonimina-Locri dopo la vittoria dello scorso anno). E’ nella storia la sua intervista in cui dichiarò che il suo incarico assessorile provinciale era a termine e frutto di un accordo prestabilito salvo poi far passare più volte le dimissioni come un atto di “ribellione”. E’ poi mortificante, per l’intelligenza degli elettori di centrosinistra, voler far passare come coraggiosa una presunta opposizione all’attuale giunta regionale che si è limitata a lamentele ed azioni folkloristiche indirizzate ai tecnici e mai ai politici e solo a partire dal periodo di declino di Scopelliti.
Al Comitato di garanzia regionale e ai partiti la richiesta di una netta presa di posizione a riguardo.