di Redazione
LOCRI – La proroga del contratto di appalto relativo al servizio di ristorazione dei pazienti ricoverati all’ospedale di Locri è al centro di una dura lettera che i segretari provinciali della Uil Fpl Nuccio Azzara, Nicola Simone e Francesco Politanò hanno inviato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria al sostituto procuratore della Repubblica di Locri Ezio Arcadi, al Procuratore regionale della Corte dei Conti di Catanzaro, al dirigente regionale delegato all’Anticorruzione, al dirigente regionale del dipartimento “Tutela salute” Fatarella, all’ex “Tavolo Massicci”, ai presidenti dell’Anac Cantone, commissione parlamentare Antimafia Bindi e commissione speciale di vigilanza del consiglio regionale della Calabria.
Prendendo spunto da un articolo apparso, di recente, sul Corriere della Calabria, la Uil Fpl ha scritto che «Si trasmette, senza commenti, l’articolo di cui all’oggetto apparso il 2.02.016 sul sito internet del Corriere della Calabria, in cui si riporta – in estrema sintesi – la notizia (di reato poiché di questo evidentemente trattasi) di altra “illegale” proroga, per il 2015, del contratto di appalto scaduto nel 2013 per il servizio di ristorazione per i pazienti ricoverati nei PP.OO. di Locri e Siderno e nella struttura dell’ex AIAS di Stigano, aggiudicato dall’ATI Gerico srl, Licra e Serranò Giovanni, nonché del pagamento alla stessa della somma di 498mila euro per il periodo che va dal 1° gennaio al 30 settembre 2015, nonostante – chiosa l’articolo – l’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri che aveva già attenzionato la delibera n. 828/2014 relativa alla precedente proroga del contratto di appalto, emanata da soggetti ben individuati che espletavano funzioni senza la sussistenza dei necessari requisiti e titoli, procurando così un ingente danno alle casse aziendali.
In poche parole: lo stesso Stato che spende decine di migliaia di euro per istruire processi e cercare prove in danno dei responsabili di abusi a fini patrimoniali; lo stesso Stato, in conteporanea non sa come fare per mettere nelle mani dei presenti responsabili altri centinaia di migliaia di euro, in modo che possano consolidare ed accrescere i loro ingiusti profitti.
Naturalmente in barba alla Procura che ha compiuto quella indagine, ai Giudici che dovrebbero dichiarare la colpevolezza degli inquisiti e delle altre imprese concorrenti che non vedranno mai la loro partecipazione alla procedura di gara che da anni avrebbe dovuto essere indetta e portata a conclusione.
Scrivente Organizazione Sindacale si limita a chiedere cos’altro deve ancora accadere all’Asp più disastrata d’Europa, prima che anche a queste latitudini si colga un sia pure lieve segnale di legalità, e se si intende “arrestare” la deriva di illegalità che imperversa da anni tanto con le gestioni ordinarie quanto con quelle straordinarie.
E’ di una gravità allucinante la disinvoltura con la quale i responsabili degli Uffici interessati continuano a calpestare leggi e regolamenti in materia di appalti e contabilità pubblica, lo fanno particamente da anni superando ogni livello di protervia.
Lo dimostra non solo la proroga del contratto e il pagamento sopra denunciati, ma anche il ricorso sistematico ed usuale a decine di procedure ristrette (cottimo fiduciario e procedura negoziata urgente) per l’acquisto di beni e servizi vari, con motivazione puramente di stile, pubblicate all’albo pretorio nel mese di dicembre 2015, ed una anche nel mese di gennaio 2016, già attenzionata dal Collegio Sindacale, che si chiede di sottoporre ad attento esame per accertare il rispetto delle norme del codice degli appalti e dei “consigli” dell’ANAC.
Scrivente O.S. invita inoltre ad accertare se la violazione del regolamento aziendale sui servizi amministrativi, approvato con la delibera 403 dell’1 agosto 2012, che riserva alla competenza esclusiva della direzione generale l’emanazione degli atti di avvio, approvazione e presa d’atto di procedure di gara per l’acqusito e le forniture di beni e servizi di cui al D Lgs n. 163/06 (lett. W), e l’omessa vigilanza e controllo sulle determine emanate dal dirigente Calabrò, che avrebbe dovuto essere svolto dalla direzione generale (cap. IV regolento), sfocia in un reato che ricade nella sfera del diritto penale.
Ai sensi di legge, questo Sindacato, chiede di essere informato nell’eventualità di una richiesta di archiviazione ed in caso di proroga delle indagini preliminari, vengano comunicate eventuali iscrizioni.
La presente viene inoltre inviata al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché, ove ne ravvisino la necessità, dispongano quanto necessario per il ripristino della legalità e per l’eventuale attivazione dei procedimenti previsti dall’art. 126 Cost.
Si allegano: copie articolo Corriere della Calabria; verbale collegio sindacale n 9 del 28.04.015, atto dirigenziale n. 60 del 20.1.016 pagamento somma di euro 498.955,46 per il servizio ristorazione per il perido 1.1.015 al 30.09.015; delibera n. 828/2014 (… rinnovo contrattuale fino al 31.12.014); elenco determine procedure negoziate e cottimo fiduciario pubblicate all’albo pretorio nel mese dicembre 015; delibera n. 16 del 19.1.016 (autorizzazione espletamento procedura negoziale in via d’urgenza).
Le su citate copie verranno inviate per e- mail.
La Segreteria Provinciale
Nuccio Azzarà Nicola Simone Francesco Politanò».