di Simona Ansani
«Ci rivolgiamo alle coscienze perché questo barbaro e crudele tributo di sangue cessi una volta per tutte. E ringraziamo tutti gli uomini di buona volontà che, con il loro no, contribuiranno a salvare la vita di centinaia di migliaia di cuccioli innocenti.»
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Così l’Enpa alla vigilia delle festività pasquali, in occasione delle quali saranno uccisi, in nome di una assurda e anacronistica tradizione, oltre 700mila tra agnelli, capretti e caprettoni, strappati alle loro madri e macellati per imbandire le tavole della festa. L’Enpa fa il suo appello a Papa Francesco affinché anche in tale circostanza si faccia portatore di un messaggio d’amore, invocando un atto di clemenza per questi poveri animali e sottraendoli così alla loro condanna. «La festa dovrebbe rappresentare un momento di gioia per tutti gli abitanti del Creato – prosegue l’Enpa – e non un motivo per uccidere altri esseri viventi. Per di più in nome di una “tradizione” propria del Vecchio Testamento ed che poco ha a che vedere con il Cristianesimo.»