Nella foto una delle stanze Nello specifico come agisce Levitra originale della Bayer? del centro Afa-reul destinata alla riabilitazione dei bambini
BIANCO – Una stanza vuota, e tutti a casa, si attende una risposta, si aspetta e intanto i giorni passano, sette per l’esattezza. Da una settimana il centro riabilitativo Afa-reul ha chiuso i battenti, risultati? Bambini senza cure, operatori in cassa integrazione e un sit-in di protesta programmato per il prossimo venerdì, questo è il quadro generale causato dalla recente chiusura del centro riabilitativo di Bianco. Dopo mesi di proteste per scongiurare una morte già annunciata, dopo incontri e promesse vane, qualcosa inizia a smuoversi. A danno già avvenuto, è trascorsa una settimana dalla chiusura del centro, giungono segni d’indignazione e di proteste anche dai piani alti della politica. A intervenire il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’infanzia, il quale afferma: ‹‹La chiusura del Centro Afa-Reul di Bianco penalizza bambini bisognosi di cure e ciò è inaccettabile››, affermazioni che rivolgono un appello, se pur tardivo, alle autorità politiche e istituzionali che hanno promesso di intervenire a favore dei bambini e delle loro famiglie. Un invito, un appello, al ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, ‹‹ad asciugare le frequenti lacrime che solcano il suo viso e intervenire in prima persona per garantire ai bambini le cure necessarie››. Nella nota, il presidente dell’osservatorio prosegue affermando: ‹‹Il costo del mancato intervento sanitario sui bambini – sostiene il sociologo – è destinato a ripercuotersi, con gli interessi, nel futuro della società. Senza contare, cosa assai più grave, le difficoltà di integrazione sociale che i piccolini dovranno affrontare a causa dei mancati interventi sanitari. Un rischio che un Paese proiettato verso la civiltà della globalizzazione non può e non deve correre››. Affermazioni che trovano conferma anche nelle dichiarazioni di Giovanni Nucera segretario-questore del Consiglio regionale: ‹‹E’ necessario – sostiene Nucera – che questa situazione sia urgentemente valutata dagli organi di amministrazione dell’Asp con l’obiettivo di far riprendere da subito le attività di sostegno all’Afa di Bianco. Peraltro, le richieste accorate di tutte le famiglie interessate e della comunità del Medio Ionio reggino, che io condivido totalmente, dimostrano l’estremo disagio sociale derivante dalla chiusura della struttura, con l’aggravante che ci ritroveremo a fronteggiare una situazione insostenibile anche sotto l’aspetto della perdita di posti di lavoro››. Un doppio appello quello che, finalmente, interviene a favore del centro Afa-reul di Bianco, un aiuto che giunge con molto ritardo, ma non per questo meno prezioso, anche se, ed è fondamentale rammentarlo, la tempestività d’intervento quando si parla di diritto alla salute è un’indispensabile prerogativa. I danni per il piccoli bambini in cura iniziano a contarsi e ogni giorno che passa senza la somministrazione delle terapie è un giorno perso, sprecato, buttato, e in ognuno di questi giorni, il diritto alla salute, sancito dalla costituzione è calpestato.
ADELINA B. SCORDA