ARDORE- Nella mattina odierna i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Ionio, unitamente ai colleghi della Stazione di Ardore e dello Squadrone Eliportato cacciatori Calabria, a seguito di un’accurata attività info-investigativa possibile grazie alla perfetta conoscenza del territorio, sono riusciti a rintracciare e trarre in arresto MURDACA Nicola cl.’82, originario di Ciminà ma di fatto irreperibile dal 2012.
{loadposition articolointerno, rounded}
L’uomo, nei cui confronti era stato emesso un mandato d’arresto europeo dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in data 15.02.2014, si era stabilito da alcune settimane con la propria famiglia in un’abitazione sita nell’isolata e difficilmente raggiungibile c.da Pantano di Ardore e lì è stato sorpreso all’alba di oggi dai militari.
Il Murdaca deve scontare la misura di sicurezza della Casa Lavoro per la durata di anni 1. La misura in questione risulta essere un aggravio alla misura della libertà vigilata inflitta, quale sanzione accessoria, a seguito della sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria del 16.05.2011 nell’ambito del Procedimento Penale convenzionalmente denominato “Stupor mundi” che ha consentito di individuare e sgominare un’associazione mafiosa dedita al traffico internazionale di stupefacenti da parte di soggetti attigui alla cosca Spagnolo-Varacalli operante nel Comune di Ciminà, di cui il MURDACA Nicola ne ricopriva un ruolo attivo.
Lo stesso MURDACA infatti al fine di differire la sottoposizione alla misura della libertà vigilata, il 1.07.2012 si rendeva irreperibile allontanandosi improvvisamente dal contesto famigliare di Ciminà. Lo stato d’irreperibilità ha fatto si che i militari dell’Arma richiedessero quindi un aggravamento della misura con la più limitativa e restrittiva misura di sicurezza della casa lavoro nonché la contestuale emissione di un mandato d’arresto europeo da estendere ambito Schengen.
Espletate le formalità di rito il soggetto è stato condotto presso la casa circondariale di Locri in attesa di essere trasferito nella casa di lavoro di Sulmona.