di Francesca Cusumano
ARDORE- “Siamo tutti Gianfranco Sorbara”. E’ stato questo il messaggio lanciato e condiviso unanimemente dalle diverse delegazioni dell’Anas (Associazione Nazionale Azione Sociale) provenienti da tutta Italia (Calabria, Sicilia, Basilicata, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna) ma anche dai tanti amici di Gianfranco Sorbara che, questa mattina, non hanno esitato di dimostrare la loro solidarietà tangibile durante la manifestazione organizzata dopo l’ennesimo atto intimidatorio ai danni di chi, da diversi anni, è impegnato politicamente e nel sociale.
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E’ il 23 febbraio scorso, quando ad Ardore alle 3 del mattino, ignoti danno alle fiamme il mini SUV VolksWagen di Sorbara, presidente regionale dell’AnasItalia (associazione benefica le cui attività consistono tra l’altro, nella distribuzione di derrate alimentari, frutto di raccolte volontarie e sostegno alla Società civile, volte all’inclusione sociale), nonchè presidente del circolo del Nuovo Centrodestra “Nuova Locride, sorto qualche settimana fa.
Da qui, l’idea della Direzione Nazionale dell’Anas di programmare una manifestazione con corteo, a supporto dell’azione dell’Anas Regionale Calabria, per ribadire a chiare lettere l’impegno di non lasciarsi in alcun modo schiacciare da alcuna forma deliquenziale che, decide di imporre la sua “legge”su un territorio che, sempre più spesso, è vittima di ogni genere di soprusi.
Sono poco dopo le 11 quando il corteo parte dalla Stazione dei Carabinieri, per poi fare tappa prima nella sede della delegazione municipale ed infine giungere sotto il domicilio di Sorbara.
Un corteo composto, i cui interventi dei presenti che di volta in volta si sono alternati, hanno espresso la ferrea intenzione di non cedere alla “paura” continuando al contrario, con lo stesso spirito che da sempre ha contraddistinto l’Anas, il proprio operato di contrasto al disagio sociale e alla povertà senza contributi pubblici ma secondo la logica dell’autofinanziamento.
<<Siamo qui- ha detto Antonio Lufrano- portavoce nazionale dell’Anas- a sostegno dell’azione di solidarietà a difesa dei diritti di qualsiasi cittadino. Vogliamo dichiarare alla comunità locale e nazionale che da oggi, saremo tutti Gianfranco Sorbara, perchè ogni azione vile compiuta nei confronti di un nostro dirigente è un’azione subita dalla nostra Associazione, perciò non possiamo consentirlo. L’Anas da sempre impegnata, a-partiticamente, sull’intero territorio nazionale nel campo della cultura, del sociale e nella fattispecie della solidarietà nei confronti delle famiglie bisognose attraverso la distribuzione delle derrate alimentari, non arretra di un passo di fronte a questi eventi, se pur negativi. Pertanto, proseguiremo con più forza, mettendo in atto quell’azione di solidarietà verso la società che in questo momento sta attraversando una fase estremamente delicata per far si che, emerga non solo economicamente ma socialmente e non venga abbandonata a vecchie logiche che hanno negli anni immobilizzato questa splendida terra>>.
<<Se saremo uniti e dalla parte della legge e con la legge- ha poi ribattuto Candido Mancaniello- presidente per la delegazione della Provincia di Mantova- cercheremo di fermare “quei signori” che, non potendo arrivare con le parole ci attaccano in altro modo>>.
Per la delegazione della Città di Cosenza, il presidente provinciale Pino Lufrano <<Siamo pronti ad essere presenti ovunque e saremo in migliaia. Questi eventi incresciosi dimostrano la debolezza di un sistema che non ha ragione di esistere; continueremo con costanza nella certezza di dare risposte vere alla gente>>.
Nel corteo, presenti anche il segretario del circolo del Pd di Ardore Giuseppe Campisi (ex primo cittadino della cittadina) e il consigliere provinciale Pasquale Brizzi. Mentre per Campisi è opportuno isolare chi mira alla distruzione della credibilità della comunità ardorese, l’auspicio di Brizzi è che le forze dell’Ordine individuino quanto prima i responsabili dell’ignobile atto.
Visibilmente commosso, arrivati dinanzi alla sua abitazione, Gianfranco Sorbara che, intervenuto, ha spiegato di non avere alcuna intenzione di mollare il lavoro intrapreso fino a questo momento a favore del territorio<<Perchè la libertà dell’uomo- ha commentato- è il primo obiettivo per il quale vale la pena lottare, soprattutto per dare un futuro migliore ai nostri figli>>.