di Gianluca Albanese
REGGIO CALABRIA – Da oggi, 22 aprile 2021, tutto il territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte entra nella rete mondiale dei “Geoparchi Unesco”.
“Un importante riconoscimento – ha scritto il sindaco di Bova Casile – che qualifica e valorizza un Parco straordinario dove la biodiversità trova la sua espressione più completa. Una sfida ambiziosa per l’Ente. che, sin dal 2018 ha visto impegnato in prima persona il compianto direttore Sergio Tralongo, ideatore del progetto dal titolo “Aspromonte Geopark Terre Migranti”.
I risultati di questo storico riconoscimento, per un ente relativamente giovane, visto che è stato istituito solo nel 1994, sono stati illustrati nel corso di un’apposita conferenza stampa, in cui, in apertura dei lavori, il presidente dell’Ente Parco Leo Autelitano ha detto che “Quello di oggi è un importante riconoscimento che però deve essere principalmente il punto di partenza per ulteriori traguardi domani”.
Ha quindi preso la parola il sindaco di Gerace Giuseppe Pezzimenti, presidente della comunità del Parco, che ha definito il riconoscimento “Frutto dello sforzo corale di tutti i dipendenti dell’Ente. Serve però un maggiore coinvolgimento dei sindaci dei Comuni che ne fanno parte che col tempo hanno capito che il Parco non è solo una fonte di divieti e rigidi disciplinari ma principalmente uno strumento di salvaguardia dell’ambiente perché salvando la natura si salva l’uomo. Di recente – ha concluso Pezzimenti – ho proposto al consiglio comunale strumenti normativi per favorire la raccolta di fragole, asparagi e rami secchi per continuare le pratiche tradizionali”.
Quindi, è stato dato spazio alle domande dei giornalisti presenti, incentrate principalmente sulle questioni della viabilità e della fruibilità del parco. Autelitano, dal canto suo, ha detto di aspettarsi delle risposte dalla stagione del Recovery Fund, nella cui cabina di regia l’Ente Parco è presente.
La dirigente Sabrina Santagati ha ricordato il lavoro svolto dal compianto Sergio Tralongo che “Ci credeva moltissimo, e oggi l’obiettivo è stato realizzato anche e soprattutto grazie al gran lavoro svolto in fase di predisposizione del dossier tecnico, in sinergia con valenti professionisti dell’Università della Calabria e di quella di Catania. L’Aspromonte – ha concluso – anche se è in continuità con gli Appennini può essere definito come delle Alpi trasferite al Sud, proprio per effetto dei mutamenti geologici millenari, come dimostra la denominazione del progetto “Geoparco Aspromonte delle terre migranti”.
In conclusione, la conferenza stampa è stata allietata da un’esibizione del poeta e musicista Gianni Favasuli.
DI SEGUITO LA NOTA STAMPA UFFICIALE DELL’EVENTO.
È ufficiale: l’Aspromonte entra a far parte dell’Unesco Global Geoparks, la Rete Mondiale dei Geoparchi UNESCO. Un momento storico ed entusiasmante che premia la straordinaria valenza geologica dell’Aspromonte, ponendolo all’attenzione mondiale.
Con la particolarità delle sue rocce, l’Aspromonte ha una storia geologica di estremo rilievo che ha permesso di avviare il percorso di candidatura all’Unesco nel 2017, promuovendo le peculiarità del massiccio d’Aspromonte che rivelano una storia antica, complessa, unica. L’ingresso nella Rete Mondiale dei Geoparchi Unesco consentirà al Geoparco Aspromonte di valorizzare il prezioso patrimonio (8 Geositi di rilevanza internazionale, 89 geositi censiti), le sue specificità culturali, identitarie e naturalistiche. Il riconoscimento UNESCO Global Geopark è nuova occasione di valorizzazione del patrimonio geologico in stretta connessione con quello naturale e culturale, che può portare importanti ricadute in termini sociali ed economici sul territorio, anche e soprattutto in chiave turistica.
“L’ingresso nella rete mondiale dei Geoparchi UNESCO – ha dichiarato il Presidente Leo Autelitano – è per noi motivo di orgoglio, ma soprattutto è incentivo a lavorare con sempre maggiore attenzione e maggiore slancio per ottenere risultati visibili sul territorio. La nostra candidatura è stata accolta grazie al lavoro incessante del nutrito e professionale team del progetto Geoparco, e al supporto che le altre istituzioni, le associazioni e tutto il popolo dell’Aspromonte, hanno voluto concedere, attraverso attiva partecipazione e fattiva collaborazione. Da qui in avanti il nostro compito sarà quello di continuare a lavorare insieme, coinvolgendo tutti gli attori del territorio e tutto il popolo dell’Aspromonte nel percorso di valorizzazione costante dei geositi e dei loro significati, fatti di tradizioni, di cultura, di identità e di speranza. Sarà anche occasione per far divenire l’Aspromonte il luogo deputato per incontri di studio e approfondimento sulle scienze geologiche. È un’opportunità ma è anche una responsabilità, questa consapevolezza accompagnerà ogni scelta futura. Le nostre rocce, uniche e grandiose, che sopravvivono ai millenni, in una continua e lentissima trasformazione, siano da esempio per una crescita costante e solida a cui questo territorio deve aspirare” ha concluso il Presidente Autelitano.
Il Geoparco dell’Aspromonte (Aspromonte Geopark) nasce con l’intento di salvaguardare e valorizzare uno dei più particolari patrimoni geologici del Mediterraneo centrale. Il territorio dell’Aspromonte è caratterizzato da una grande diversità paesaggistica, da peculiarità geo-ambientali e dalla presenza di interessanti realtà storico-culturali radicate in un antico passato influenzato da diverse civiltà. Nel lungo percorso verso il riconoscimento, l’Aspromonte Geopark ha attivato numerose forme di animazione territoriale per informare sulla strategia del geoparco e agevolare il processo di sensibilizzazione, informazione, comunicazione e conoscenza, favorendo la costruzione di un’idea-azione condivisa di sviluppo ecosostenibile del territorio.
Il riconoscimento internazionale di cui l’Aspromonte potrà fregiarsi arriva grazie al fondamentale lavoro del team del Geopark Project, guidato dalla dr.ssa Sabrina Santagati, del Parco Nazionale dell’ Aspromonte: all’ apporto scientifico del Prof. Rosolino Cirrincione e del Prof. Gaetano Ortolano dell’Università di Catania, che hanno affiancato il Geoparco negli ultimi anni; al contributo dell’Università della Calabria con il professor Rocco Dominici che ha supportato le fasi propedeutiche della candidatura. Un ricordo particolare al grande direttore Sergio Tralongo che ha lavorato con passione a questo progetto e che oggi non è più con noi: a Lui il Parco dedica questa giornata
Determinante, inoltre, la consapevolezza delle comunità locali, elemento primario del Geoparco, che nei numerosi forum e momenti d’ incontro promossi sul territorio, hanno acquisito coscienza sulle potenzialità della Rete Unesco, in un processo di condivisione e compartecipazione del percorso e delle opportunità di sviluppo sociale, turistico ed economico per l’intero Aspromonte.
Tutte le informazioni sull’Aspromonte Geopark nell’apposita sezione del sito internet ufficiale www.parcoaspromonte.gov.it
DI SEGUITO L’ELENCO DEI GEOSITI INTERNAZIONALI
GS1 – GRANDE FRANA COLELLA – La “Grande Frana Colella, geosito di rilevanza internazionale, è l’esempio di come un disastro geologico possa trasformarsi in una risorsa per il territorio. Ciò che salta agli occhi del visitatore è il paesaggio surreale, quasi “lunare”, dato dall’imponenza del dissesto e dalla colorazione bianco-giallastra delle rocce affioranti, contrastante con il verde carico della foresta circostante. In quest’area, in cui sono attivi processi di erosione e fenomeni gravitativi tra più estesi d’Europa, affiorano rocce tra le più nobili ed antiche dell’Aspromonte, formatisi tra 500 e 250 milioni di anni fa.
GS2- MILONITI DI MONTE ANTENNA – Il Monte Antenna è il rilievo in destra idrografica della Fiumara Bonamico (San Luca), da cui si è staccata la Grande Frana che ha formato il Lago Costantino (GS46, geosito internazionale). Qui, in questo laboratorio all’aperto, frequentato negli anni da scienziati provenienti da diverse nazioni, affiorano le caratteristiche Miloniti di Monte Antenna (paleozoiche). Le miloniti non sono una “roccia in senso stretto”, rappresentano, piuttosto, la memoria di un processo singolare e complesso, conosciuto teoricamente ma che nessuno è riuscito a riprodurre in laboratorio, ossia un sovrascorrimento – zona di taglio (shear zone) – lungo il quale l’unità dell’Aspromonte si è sovrapposta all’unità di Madonna di Polsi, dando una svolta alla ricostruzione geologica dell’evoluzione geodinamica dell’Aspromonte nel panorama del Mediterraneo centrale.
GS19- CASCATE, SUL TORRENTE BARVI, MUNDU E GALASIA – Le cascate sono un elemento caratteristico del paesaggio di Aspromonte Geopark e la loro importanza è correlata alle particolari condizioni geologiche, idrografiche e tettoniche del territorio. In particolare le suggestive e variegate Cascate sul Torrente Barvi, denominate “Mundu” e “Galasia” costituiscono il Geosito pilota di rilevanza internazionale del Landscape 2, Area della Piana di Gioia Tauro. Impostate su antichissime rocce cristallino-metamorfiche, si trovano in un’area di “confine geologico” tra i massicci dell’Aspromonte e delle Serre e ci raccontano la storia dell’emersione dal mare…ma racchiudono anche microambienti unici ed inestimabili altri tesori…la la Felce preistorica Woordwardia radicans.
GS29 – SUPERFICI TERRAZZATE DI GAMBARIE – Quando dalla vetta del Montalto (1956 m s.l.m.) o anche dalle innumerevoli dorsali aspromontane si apre lo sguardo verso lo Stretto di Messina ed il Tirreno, ciò che appare evidente è il susseguirsi a diverse quote, fino ad arrivare al mare, di superfici terrazzate separate da gradini e scarpate, talora anche imponenti. Da qui, si può godere di spettacolari panorami sui paesaggi costieri ma anche sulle affascinanti valli e fiumare che incidono il massiccio. Si tratta di elementi geomorfologici unici, di rilevanza internazionale, per dimensioni e completezza delle varie componenti. La presenza di depositi marini, di livelli vulcanici e di resti archeologici preistorici narra di un rilevo emerso dal mare durante il Quaternario e permette di ricostruire la storia delle variazioni ambientali e climatiche, nella zona centrale del Mediterraneo.
GS 32 – FIUMARA AMENDOLEA- Il termine Fiumara è riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, per descrivere un corso d’acqua “effimero”, unico, che si forma in peculiari condizioni climatiche, geologiche, litologiche, geodinamiche, idrologiche, urbane ed antropologiche. La Fiumara dell’Amendolea, geosito internazionale di Aspromonte Geopark, rientrante nel Landscape 4 – Area Grecanica, rappresenta il miglior esempio al mondo per dimensioni, per morfologia, per imponenza e tipologie dei processi attivi di erosione, trasporto ed accumulo dei sedimenti. Nel suo bacino idrografico (ampio circa 150 kmq con pendenza media del 97%), spiccano altri importanti geositi (Grande Frana Colella, Cascata “U Schicciu da Spana”, Rocca del Drako e Caldaie del Latte, … borghi antichi (Gallicianò,…) e/o abbandonati (Roghudi, …) ed altri elementi di rilievo del patrimonio ambientale e culturale di Aspromonte Geopark.
GS42- VALLI DELLE GRANDI PIETRE – Tra la Fiumara Careri (a nord) e la Fiumara Bonamico (a sud), nei territori di San Luca e Natile di Careri, una serie di Pietre ciclopiche di colore grigio-bruno e dalle fattezze più disparate, si stagliano verso il cielo, emergendo da una lussureggiante e fitta vegetazione: Pietra Cappa, Rocce di San Pietro e Pietra Tonda, Pietra Lunga, Pietra Stranghiolo (o Stranghilo), Pietra di Febo, Pietra Castello, conferiscono identità al paesaggio. Il contesto storico è di primaria importanza; in tutta l’area sono diffusissime le testimonianze dell’intensa vitalità che questo territorio doveva avere nell’altomedioevo (ad esempio l’asceterio delle Rocce di San Pietro, il castello di Pietra Castello e la piccola chiesa di San Giorgio, di età bizantina). Sulla sommità di Pietra Cappa vi sono resti di laterizi, segno che qualcuno (forse un monaco?) ha abitato perfino lassù.
GS43 – PIETRA CAPPA – Affascinante, imponente e misteriosa, quasi amletica, così appare ai viaggiatori Pietra Cappa, la “Pietra” per eccellenza delle Valli delle Grandi Pietre, geosito di rilevanza internazionale di Aspromonte Geopark. La poderosa “Pietra” conglomeratica, risalente all’Oligocene e citata già in antichi documenti medievali, modellata dall’acqua e dal vento, sovrasta il paese di Natile vecchio occupando circa 4 ettari di terreno e svettando in altezza per oltre 100 metri. Osservandola dalle diverse angolazioni, lungo il percorso ad anello che il viaggiatore è invitato a percorrere, assume forme antropomorfe suggestive e spettacolari, tutte da esplorare.
GS46- FRANA/LAGO COSTANTINO o OLEANDRO – L’imponente frana (debris/earth translational slide) che si staccò, nella notte del 4 gennaio 1973, dal versante nord-orientale di Monte Antenna in località Monte Prache di Cucco – Costantino, movimentando circa 20 milioni di metri cubi di rocce del basamento cristallino-metamorfico paleozoico dell’Aspromonte, generò un lago intramontano di sbarramento lungo il corso della Fiumara del Bonamico, da cui il nome di Lago Costantino o anche dell’Oleandro, per la caratteristica e lussureggiante vegetazione ripariale. A partire dal 2008, però, a causa di una serie di eventi alluvionali che ne hanno fatto avanzare il delta, il lago si è riempito di sedimenti ed oggi è completamente interrato…E’ un lago fantasma! Ed è proprio per questo che il lago “fantasma” dell’Oleandro – insieme al landslide che l’ha generato – in un processo di terra/acqua/terra – rappresenta un geosito di rilevanza internazionale, che testimonia l’intero processo di nascita, morte e trasformazione di un lago di sbarramento, alimentato da bacini idrografici caratterizzati da un elevato trasporto solido.