di Gianluca Albanese
SIDERNO – Falsa ripartenza. L’assemblea dell’Associazione dei Comuni della Locride era stata convocata per oggi alle 18 dal presidente Giorgio Imperitura, per discutere, tra l’altro, della nomina dei quattro sindaci membri del comitato esecutivo che dovrebbero prendere il posto dei primi cittadini decaduti dall’incarico a causa dello scioglimento dei rispettivi consigli comunali per infiltrazioni mafiose o per la decadenza dopo che è venuta meno la maggioranza, come nel caso di Palizzi.
Ma la riunione non ha avuto luogo per la mancanza del numero legale. Solo sedici, infatti, i presenti. Intorno alle 18,30, Imperitura ha fatto l’appello, rilevando l’insufficienza del numero legale. A questo punto, il sindaco di Bovalino Masino Mittiga ha chiesto lumi sul tempo di tolleranza concesso dallo statuto che dovrebbe dare luogo al secondo appello. «Un’ora rispetto all’orario fissato per la convocazione dell’assemblea» gli ha risposto Imperitura. Quest’ultimo, poi, ha fatto alcune telefonate dal proprio cellulare a dei colleghi assenti e alcuni di loro gli avrebbero detto che stavano per raggiungere la sede della riunione. E così, quando la seduta non era stata, per ovvi motivi, aperta, sempre Mittiga ha compiuto alcune riflessioni a voce alta, peraltro molto critiche sia sull’assemblea che sul comitato esecutivo. «Così come sono – ha detto il sindaco di Bovalino – non hanno ragione di esistere, e appena si apre la discussione non esito a chiedere l’azzeramento di tutte le cariche. Avremmo dovuto ridiscutere di un’iniziativa di proposta di legge tale da rendere ancora più severo il controllo su chi, infiltrandosi nelle pubbliche amministrazioni, causa lo scioglimento dei Consigli, e invece ci siamo arenati anche su questo». Quindi, Mittiga diventa sarcastico quando chiede a Imperitura se, per ottenere il numero legale dei presenti, deve avviare anche lui i propri contatti telefonici. Il presidente gli ricorda che la discussione non è stata aperta e le sue sono solo personali considerazioni a margine. Nel frattempo si fanno le 19, l’ora del secondo appello che conferma che i presenti sono solo 16. Troppo pochi per poter discutere. Prima del “rompete le righe” Imperitura riconvoca l’assemblea per mercoledì prossimo, sempre alla stessa ora. Ma l’aria che tira, a sentire alcuni commenti a margine, espressi durante l’uscita, non è delle migliori.