R. & P.
ROCCELLA IONICA – Apprendiamo con grande soddisfazione la notizia della vittoria del ricorso al TAR contro il Comune di Roccella Ionica da parte di una famiglia che si è vista riconoscere il diritto ad ottenere assistenza specialistica scolastica per la propria figlia disabile.
Tale ricorso si è reso necessario perché l’amministrazione comunale, ignorando la legge, si è sempre opposta all’erogazione di questo sevizio. Dapprima accampando scuse di non provata e anzi contraddetta incapienza economica e dopo, mentendo sulla mancata ricezione degli atti e dei documenti previsti da parte dell’istituzione scolastica.
Ci saremmo aspettati dagli amministratori e soprattutto dall’Assessore alle Politiche Sociali, quantomeno delle parole di scusa. E invece nulla. Un silenzio assordante che tradisce il tentativo di sottacere una condizione evidente agli occhi di tutti: una maggioranza sorda e cieca di fronte alla voce dei più deboli, alla difesa dei diritti inalienabili delle persone e a tutto ciò che non orbita attorno ai suoi interessi.
Abbiamo assistito a riprovevoli bugie, gravissima confusione e doloso ostruzionismo tra i meandri degli uffici comunali, davanti alle telecamere e, cosa ancor più biasimevole, nelle sedi istituzionali di Giunta e Consiglio Comunale.
Proprio in sede di Consiglio Comunale, la minoranza ha sollevato più volte la questione, portandola all’attenzione dell’Assessore alle Politiche Sociali e proponendo, senza alcun riscontro positivo, la costituzione di un fondo di solidarietà che andasse a integrare i finanziamenti provinciali a favore dell’assistenza specialistica per tutta la durata dell’anno scolastico.
Ci si chiede, giunti a questo punto, a cosa serva un ufficio ed un Assessore alle Politiche Sociali se poi devono verificarsi tali vergognose inadempienze.
In tutta questa vicenda, è emerso che l’Amministrazione si è resa protagonista di una condotta antigiuridica, superficiale, illegittima e immorale. Negligenze ancora più gravose in quanto sostenute dalla completa ignoranza delle specifiche norme e leggi in materia, oltre che dal tentativo di nascondere la verità al fine di ottenere un risparmio ai danni di una bambina disabile. Quando poi, quasi in contemporanea, non si badava al risparmio per erogare cifre a cinque zeri per altre ragioni, evidentemente prioritarie secondo l’Amministrazione.
In entrambi i casi riteniamo gli amministratori gravemente colpevoli politicamente ed eticamente deplorevoli.
Auspichiamo che questi rivolgano alle famiglie dei bambini disabili interessati le più sincere scuse per i disagi arrecati e i danni apportati in termini di chance di miglioramento che è stata loro negata.
Nel contempo, invitiamo l’Assessore in questione ad una profonda riflessione, politica oltre che professionale, sul proprio operato, valutando le serie conseguenze a cui ciò dovrebbe portare. Rimane la soddisfazione per il lieto epilogo della vicenda.
Confidiamo nella speranza che da oggi, questa bimba e tutti gli altri bambini interessati da questa sentenza troveranno garanzia e tutela dei loro diritti.
Perché qualcuno, pur non essendo “Dottore in scienze giuridiche” ma un semplice genitore, ha dimostrato più conoscenza nel merito di tutti gli amministratori messi insieme, lottando e vincendo una battaglia di civiltà contro chi avrebbe dovuto difendere dei diritti invece che ignorarli.
Diritti fondamentali che il Comune è chiamato a garantire autonomamente e che non sono soggetti a discrezionalità decisionali ma che per un obbligo di legge devono essere concretamente garantiti, per non incorrere in vicende simili a questa.
In qualità di consiglieri comunali, ci rammarichiamo per l’atteggiamento tenuto dagli amministratori in questa circostanza ed esprimiamo vicinanza e solidarietà alla famiglia della bambina disabile, nella speranza che in futuro situazioni del genere non vengano più a verificarsi.
I consiglieri comunali:
Riitano, Melcore, Chiefari, Alvaro.