di Redazione
Ferdinandea, è la prossima tappa scelta dall’Associazione escursionistica “Gente in Aspromonte”, in programma domenica 2 luglio.
Il primo raduno dei partecipanti, è previsto alle ore 9,30 alla rotonda di Caulonia Marina mentre il secondo, alle ore 10,30 al piazzale Ferdinandea.
Motivi di interesse Naturalistico
“La Ferdinandea – si legge nel programma – è una meta turistica, ben conosciuta per i suoi percorsi naturalistici, ma del passato è rimasto ben poco. Inizialmente tenuta di caccia dei Borbone, fu poi trasformata in centro siderurgico, con due opifici che lavoravano il minerale di ferro, proveniente dalle miniere del vicino Monte Stella. Il territorio fa parte del Parco naturale regionale delle Serre e la vegetazione è formata per l’80% da piante di abete bianco, faggio e pino rosso, mentre il rimanente è coperto da piante di castagno, querce, pioppo e altre essenze. La tenuta si presenta rigogliosa, pulita e ben curata, oltre ad essere in piena vegetazione e riproduzione”.
Religioso
“Si presume – si legge ancora – che il villaggio sia sorto nel periodo aragonese, intorno al 1300. La prima attestazione documentata di questo villaggio risale al 1602. Esistono i ruderi di una chiesa dedicata a San Giovanni Battista del 1700 con cripta e costruita su una precedente chiesa di legno”.
Descrizione
“La Ferdinandea è una vasta tenuta di circa 3600 ettari, tra gli 800 e i 1400 metri di altitudine, quasi interamente coperta da boschi di alto fusto, dove predominano il faggio e l’abete ed è compresa nei territori dei Comuni di Stilo, Bivongi, Brognaturo, Mongiana e Serra San Bruno, Il polo siderurgico della Ferdinandea si articolava, oltre che nella fonderia, in tredici ferriere sparse lungo il corso dello Stilaro e del Ruggero. Il tempo sembra essersi fermato al secolo scorso, tra questi boschi che custodiscono tante meraviglie; non solo quindi luoghi naturalistici bellissimi, ma veri tesori dell’archeologia industriale, chiesette, antiche ferriere, centrali idroelettriche, resi ancora più suggestivi dalla natura che li avvolge. Seguendo la strada sterrata sulla destra della vecchia fonderia, si scende tra gli alberi attraverso un percorso affascinante che si snoda su un antico sentiero, caratterizzato da lunghi tratti lastricati in pietra. Dopo aver superato quello che ora è un edificio per il ricovero del bestiame, si attraversa un ponte sopra il piccolo torrente Stilaro, fino a raggiungere i resti del raccordo delle condotte forzate proveniente dalla diga Giulia e dalla diga sul torrente Ruggiero. Nella tenuta vi sono le sorgenti di cinque fiumi: il Don Luca, il Ruggiero, la Mula, lo Stilaro e l’Assi”.
Il percorso è inserito nel Parco Regionale delle Serre.