di Redazione
Nuova escursione è in programma domenica 5 marzo.
Tappa scelta dall’Associazione Gente in Aspromonte, è l’Anello delle Quattro Tabelle.
Comuni interessati:Martone, Nardodipace e Caulonia.
Motivi di interesse Naturalistico: L’Anello delle Quatto Tabelle
“Il piacere di camminare lungo gli odorosi e tipici sentieri della nostra macchia mediterranea – si legge nella nota – ci porta ad una frizzante escursione, fra deliziosi crinali in una tipica atmosfera, in un territorio poco conosciuto.
Dalla località delle Quattro Tabelle, ci si inoltra attraverso ondulati pianori, fino a raggiungere l’arrotondata cima, a quota 1241, di Monte Cremi, che offre incantevoli scorci panoramici, dal mare Jonio alla vicina catena montuosa delle Serre”.
Religioso
“I Petri du Monacejiu – si legge ancora – la denominazione del luogo e il riferimento al piccolo monaco, farebbero pensare ad un insediamento anacoretico, tipico della Calabria bizantina di queste zone; altre ipotesi invece riconducono il luogo ad una presenza misteriosa e fantastica e si basano sul fatto che il termine dialettale gioiosano monacejiu è traducibile in italiano col termine folletto. In realtà, la suggestività del luogo è tale da far pensare ad una possibile misteriosa apparizione”.
Storico
“In occasione dei festeggiamenti di San Giorgio, in questo borgo si ripete un’antica tradizione chiamata Ntinna, durante la quale un grande albero, il cosiddetto Albero della Cuccagna, viene tagliato in montagna e poi portato nel centro storico del paese per essere issato, una pratica che ancora oggi si realizza con le medesime ritualità dei tempi antichi, una rilettura storica che riporta ai miti agrari e pagani delle antiche popolazioni europee, non facilmente ritrovabile in altre realtà calabresi”.
Descrizione
“Si parte – è scritto nella nota – dal quadrivio delle quattro tabelle con le indicazioni Caulonia – Martone – Fiume Allaro – Serre. Si parte dalla località delle Quattro Tabelle, ci si inoltra attraverso ondulati pianori, fino a raggiungere l’arrotondata cima, a quota 1241, di Monte Cremi, che offre incantevoli scorci panoramici, dal mare Jonio alla vicina catena montuosa delle Serre. Ci immettiamo sulla sterrata con indicazione Martone denominata la “pista du Russo” e dopo circa 500 metri arriviamo ad un piccolo piazzale. Si lascia la sterrata e si prosegue a sinistra in lieve salita, lungo il costone chiamato Menzagni, limite Comunale tra il Comune di Martone e Nardodipace e anche limite provinciale tra Reggio Calabria e Vibo Valentia. Dopo circa 30 minuti, attraversata una rigogliosa macchia mediterranea di castagni, faggi e qualche esemplare di abete, siamo ai piedi di monte Gremi, a circa 1200 metri e alla fine della salita. Dal bivio di monte Gremi prendiamo la sterrata a destra, che in pochi minuti ci porta ad un punto panoramico con ampia vista sulla fiumara D’Amusa e, verso l’orizzonte, il mare. Proseguendo, senza nessuna difficoltà, tra piante di castagno e faggi, dopo circa 10 minuti, si scende lungo una stradina, posta sul lato destro, si costeggia tutto il Monte Camaldi e dopo altri 15 minuti siamo sui Piani di Rastello. Si svolta sulla destra, seguendo la sterrata in lieve discesa e seguendo la pista a destra dopo pochi minuti si arriva ad un secondo incrocio. Ci immettiamo sulla sterrata che ci porta alle “Pietre dei Monacegli”, da qui si segue la pista a sinistra, in discesa, pochi minuti e siamo all’area picnic delle Quattro Strade, con rifornimento d’acqua e breve sosta. Proseguendo sulla strada asfalta per un centinaio di metri, siamo al Bosco del Principe. Dopo qualche tornante raggiungiamo il rifugio del Principe, chiamato così perché un tempo luogo di caccia dei Carafa di Roccella e fino a qualche anno fa del dipartimento del Corpo Forestale di Mongiana, oggi dell’Azienda Forestale Calabria Verde. Si lascia il Casello e proseguendo sulla strada dopo circa 1 km siamo al bosco di Camolo, bosco misto di leccio, faggio e castagno. La sterrata è tutta pianeggiante. Ancora qualche km e siamo al Casello Russo, vecchia struttura in abbandono, che fino agli anni 70 era punto di riferimento per tutti gli amanti della montagna e per i boscaioli delle serre. Riprendendo la sterrata con qualche breve tornante, siamo al vallone del Tasso, ancora un centinaio di metri e si arriva all’Acqua della Ruggiata e dopo circa 20 minuti ancora e siamo al punto di partenza”.