SIDERNO – Un’assemblea convocata il 30 di agosto con quasi tutta la deputazione calabrese e il presidente della Provincia di Reggio Calabria non è qualcosa di consueto. Ma nella Locride delle emergenze permanenti c’è chi le prova tutte e l’impressione suscitata dall’assise di AssoComuni tenutasi una settimana fa è moderatamente positiva. Non foss’altro che per la determinazione dimostrata dal neo eletto presidente Giorgio Imperitura nel presentare a parlamentari, consiglieri regionali e provinciali e al presidente della Provincia Raffa (unico grande assente è stato Scopelliti) una bozza di documento programmatico (da integrare entro pochi giorni) contenente alcune priorità fondamentali per un comprensorio che cerca d’intercettare l’ultimo treno dei fondi europei disponibili per il prossimo quadriennio.
Depurazione, raccolta differenziata dei rifiuti, infrastrutture e valorizzazione del territorio con particolare riferimento ai beni culturali sono i punti cardine di un documento che dà l’impressione di non volersi accodare alla giungla di proposte di un passato anche recente (dal piano strategico “Locride 2015” alla mozione Locride di Candeloro Imbalzano presentata in consiglio regionale e approvata dall’assemblea di palazzo Campanella a inizio anno, fino al sempreverde “decreto Locride” che Gianni Nucera propone in ogni tappa dei suoi tour in provincia e al fu “progetto d’urto” per una Locride “di lotta e di governo” che fu il cavallo di battaglia dell’ultimo presidente del comitato esecutivo di AssoComuni Ilario Ammendolia) ma, basandosi su un pragmatismo tipicamente democristiano che da sempre caratterizza la condotta politica di Imperitura, appare come una mossa tempestiva e, visti gli interlocutori scelti, anche foriera di qualche effetto. Certo, al momento si può giudicare solo la buona volontà del sindaco di Martone, perché i risultati sono lontani, ma per ottenere degli effetti positivi da quella che sarà la stesura definitiva del progetto bisognerà, a nostro modesto avviso, insistere su questa linea di sostenibilità di poche proposte essenziali, senza rischiare di perdersi nei soliti mille rivoli della politica comprensoriale. Le cronache dell’assemblea del 30 agosto, infatti, riferiscono di qualche intervento fuorviante, come quello del primo cittadino di Bovalino Masino Mittiga (secondo i rumors aspirante candidato alla presidenza del comitato esecutivo di AssoComuni) che durante il dibattito che ha fatto seguito all’esposizione della bozza di piano ha rimarcato l’importanza della costruzione di una grande arteria stradale come la “Bovalino-Bagnara”. Al netto di tutte le buone intenzioni di Mittiga, infatti, è indubbio rilevare come quello fosse il momento meno opportuno per delle rivendicazioni “fuori sacco”, ovvero non previste da una bozza di programma che il buonsenso suggerisce avrebbe dovuto quantomeno essere visionata e approvata dai primi cittadini prima di essere esposta alla deputazione calabrese e ai consiglieri regionali e provinciali. Ma se l’errore di Mittiga può considerarsi veniale (non c’è sindaco, da noi, che non badi al proprio orticello) sorprende, e non poco, l’intervento di un leader nazionale del Pd come il reggino Marco Minniti che, in vista del congresso nazionale, preferisce lodare l’iniziativa parlamentare del proprio partito a favore della Calabria, una sorta di edizione riveduta e corretta su scala nazionale delle mozioni e dei decreti Locride nostrani. Non solo. Minniti ha invitato ogni partito rappresentato in parlamento a presentare altre iniziative di legge del genere, contribuendo, quindi, a quella cultura della nebulizzazione delle proposte per i territori più disagiati che tanto male hanno fatto, finora, alla Locride e alla Calabria in genere. Ma tant’è. Imperitura è politico e amministratore navigato, scafato e smaliziato. E la buona volontà non gli manca. A onor del vero, non mancava nemmeno al suo predecessore Pietro Crinò, che però dovette combattere (prima della vicenda legata alla gestione della discarica di Casignana per la quale è stato rinviato a giudizio) sia con la non collaborazione del governo regionale e dello stesso presidente Scopelliti (che girò la Calabria per dire che “Interventi particolari per un territorio non ne facciamo perché vogliamo lo sviluppo armonico della regione”) che con la voglia di manifestazioni di piazza dell’ex sessantottino Ammendolia, pronto a marciare su Roma con la fascia tricolore per segnalare le emergenze di questo territorio. Crinò, quasi omonimo di Grisù, fece spesso il pompiere, mediando tra Ammendolia e Scopelliti, e riuscendo a ottenere soltanto l’apertura di tavoli tematici di concertazione regionale. Ora è tempo di altri tavoli e altre proposte. E la sfida si gioca sempre, senza pause estive e senza rivendicazioni localistiche e di piccolo cabotaggio. È in gioco il futuro della Locride.
GIANLUCA ALBANESE