R. & P.
Ancora un atto intimidatorio a Roccella Jonica.
Nella serata del 20 marzo ignoti hanno incendiato un automezzo comunale utilizzato per la raccolta differenziata danneggiandone un’altro.
Il gesto è l’ennesimo di una serie di episodi iniziati a luglio 2018 con l’incendio della collinacastello e proseguiti in un susseguirsi di spregevoli atti vandalici e intimidatori che hanno colpito la nostra cittadina.
Mai, prima d’ora, si era verificata una sequenza ravvicinata di atti così gravi ed ai quali la nostra comunità non era di certo abituata.
E’ lecito interrogarsi su cosa abbia originato questa escalation di criminalità e cosa sia cambiatoall’interno della nostra comunità per determinare questa pericolosa deriva delinquenziale.
Chiariamo subito in modo netto e deciso che non vi possono mai essere giustificazioni alle azioni delinquenziali e agli atti criminosi di chi preferisce agire nell’ombra piuttosto che rivendicare lecitamente i propri diritti.
Ma è indubbio che negli ultimi tempi, complice anche la crisi generale che grava in Italia e soprattutto al Sud, via sia una evidente stato di sofferenza nelle classi sociali più disagiate dovuto alla mancanza di lavoro e alla carenza di interventi a salvaguardia delle classi deboli, con politiche sul welfare sempre meno marcate.
Abbiamo più volte sottolineato come, a nostro parere, l’Amministrazione comunale abbia sempreprivilegiato l’impegno nelle grandi opere e concentrato la propria attenzione su politiche che hannodi fatto trascurato i temi del “sociale”.
Un Amministrazione comunale che, quando si parla della “Roccella che piace e che funziona” nonperde mai l’occasione di ribadire quanto questo sia un risultato da ascrivere alla buona azione politico-amministrativa, ora ha il dovere di interrogarsi sulle cause che hanno contribuito a scatenare tali incresciosi episodi facendo nascere una “Roccella che non ci piace”.
Come abbiamo visto, in occasione dell’incendio all’autovettura dell’Amministratore della JonicaMultiservizi, per individuare il colpevole non è poi stato necessario andare troppo lontano né evocare trame oscure.
A nulla serve fare del “vittimismo”, le vere vittime di tutto questo sono la città di Roccella e i roccellesi tutti che non meritano, per la loro storia e la loro cultura, di subire questi continui attacchi che alimentano paura ed incertezza insieme ad un clima di tensione.
Esprimiamo infine piena fiducia alle forze dell’ordine e agli investigatori che sapranno, come hannofatto in passato, fare luce sull’episodio individuando i colpevoli.