DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DI ATTILIO TUCCI:
Giorni addietro, in un articolo del giornale per il quale scrive,il Prof Ammendolia dichiarava l’esistenza di un grande burattinaio che gestirebbe le sorti della Calabria indipendentemente dal colore politico del momento, argomento interessante, che mi ha spinto ad alcune riflessioni. Probabilmente è difficile confermare o smentire tale assunto ,quello che invece è necessario è reagire a tale stato di stagnazione ideologica e amministrativa.
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Un’ assunzione di responsabilità soggettiva credo sia necessaria per chiunque voglia manifestare impegno, a qualsiasi livello, e non è certamente addossando responsabilità verso terzi che se ne viene fuori .
Una assunzione di responsabilità soggettiva, reale, che metta ,a cominciare dalle piccole realtà, il bene comune al centro dell’attenzione, evitando di usare il potere per il consenso, bensì amministrare bene il potere per avere consenso. Mestamente mi permetto di portare quale esempio quello che sta avvenendo in questi giorni nel mio paese. Dopo due anni di attesa il sindaco di Caulonia e la sua giunta hanno convocato, molto sommessamente ed evitando di invitare l’opposizione, una assemblea pubblica nella quale hanno posto un quesito dall’esito imbarazzante quanto sconcertante :”Se volete avere acqua durante questa estate, dovrete riabituarvi all’arsenico”. Potremmo discutere dei tempi lunghi che hanno caratterizzato da un lato l’assunzione di responsabilità degli amministratori e dall’altro le lunghezze per le soluzioni tecniche di questo e di tutti gli altri problemi del paese, ma quello che più mi preme è invece mettere in evidenza che gli stessi amministratori che, l’altra sera, mal fingevano sgomento e costernazione , (hanno sorriso per tutta la durata della riunione), sono gli stessi che due anni fa dicevano che il problema dell’arsenico non esisteva ma che era una invenzione destabilizzante e terroristica della minoranza. La menzogna dovrebbe essere bandita dalla politica, chi palesemente dimostra di non essere in grado non solo di risolvere i problemi ma nemmeno di programmare la risoluzione, dovrebbe chiedere scusa, togliere il disturbo e andarsene. Invece no, l’importante è cavalcare la scena e lo stesso sindaco di Caulonia si presenta in pubblico, solo una settimana fa’ , affiancato dal segretario provinciale per annunciare al mondo che aderisce al PD.
Ecco la seconda assunzione di responsabilità, quella dei partiti che invece di preoccuparsi di dettare linee guida su cui organizzare le politiche amministrative a tutti i livelli, si impegnano nel consolidare potere, facendo diventare i circoli cittadini dipendenze delle segreterie elettorali dei consiglieri regionali di turno. Personalmente non ritengo rilevante che lo stesso Riccio solo qualche hanno fa dichiarava pubblicamente di essere un uomo di destra e di abbracciare il progetto della destra calabrese di Scopelliti, tutti si possono ravvedere a meno che non lo si faccia per mero opportunismo; quello che mi domando è se il Partito Democratico, in questo caso provinciale, con Seby Romeo conoscono e se la conoscono condividono la linea amministrativa del PD cauloniese che in pubblico non ha mai affrontato i problemi reali e quotidiani del paese. No, si preoccupa solo di consolidare posizioni di potere arruolando il sindaco tollerando che la segretaria di circolo Keti Belcastro sia assessore comunale e consulente legale unica del sindacato CGIL ; un intreccio che non solo lo statuto del partito impedisce ma le regole sane della democrazia e le speranze di cambiamento dovrebbero cancellare.
Ecco per dare fiato alla democrazia dovremmo ricominciare dal basso, cambiare verso, evitare arruolamenti o epurazioni di comodo riportando la Politica al ruolo che le compete: essere di tutti.