DAL RESPONSABILE DEL SETTORE “ATTIVITA’ PRODUTTIVE” DEL CORSECOM MARCELLO ATTISANO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Perché il nostro futuro non sia per sempre a luci spente. L’azione di protesta civile, contro l’eccessivo prelievo fiscale che sta uccidendo le aziende del territorio Locrideo, di spegnere le insegne e le luci di tutti gli esercizi ed attività commerciali per dieci minuti, dalle 19,00 alle 19,10 ha riscosso notevole successo, infatti, sul corso della Repubblica banco di prova dell’iniziativa, su 100 attività dei vari settori merceologici interpellati ben 97% ha detto si all’iniziativa. Ma non solo, centinaia di operatori tra le 19 alle 19,10 si sono messi a fischiare contro la sproporzione del prelievo fiscale.Slogan della serata: “Perché il nostro futuro non sia per sempre a luci spente spegniamole oggi per 10 minuti”.
In effetti se si guarda il quadro nazionale non è edificante:dai sondaggi Ispo – Confartigianato, per fare il proprio dovere di contribuente, il 58% delle imprese, pari a 615.000 aziende, deve ricorrere a prestiti bancari o è costretto a chiedere al fisco dilazioni di pagamento e, 40.000 imprenditori non potranno pagare le imposte per mancanza di liquidità.Il sondaggio rivela anche che nel 2012 le entrate fiscali sono cresciute di 24 miliardi e 800 milioni, al ritmo di 47.238 euro al minuto. Anche il territorio “Locrideo” , con le sue aziende, famiglie, professionisti e pensionati non può farcela a reggere un peso così eccessivo, basti considerare che di fatto, dal 17 dicembre scadenza del saldo IMU La Locride obiettivo 1 per l’Europa, è diventata la zona più tassata d’Italia, l’IMU al 10,60 (in quasi tutti i comuni), il costo del denaro fino al doppio rispetto al nord, i servizi che ben conosciamo per non parlare dei cumuli di spazzatura quasi al primo piano. Se si vuole ritrovare la strada per uscire dalla crisi, è indispensabile intervenire per ridurre la pressione fiscale sulle imprese. Ed è necessario un Decreto Locride per una fiscalità differita o zona franca urbana.