R. & P.
Cari Imprenditori turistici conterranei miei assisti e non che, insieme, si butta il sangue ogni anno per quei maledetti 20 giorni di intenso lavoro stagionale ma che, spesso, devono coprire il carrello della spesa familiare dell’Imprenditore, per l’intero anno.
Ebbene sì, l’articolo 1 comma 13 lett. B della Legge n. 160/2019 “Legge di Bilancio 2020”, così favella: “ al comma 29, dopo la lettera B, è inserita la seguente: B-bis”
Cosa dice la B-bis ? “a partire dal 1° gennaio 2020, ai lavoratori assunti a termine per lo svolgimento, nel territorio di Bolzano, delle attività stagionali definite dai contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali stipulati dalle organizzazioni ecc. ecc.”
Mi spiego meglio: La “Riforma Fornero” (art. 2, co. 28 della L. n. 92/2012) ha reso più caro instaurare un rapporto di lavoro a termine, in quanto i datori di lavoro sono tenuti a versare l’1,4% in più, calcolato sulla retribuzione imponibile, a titolo di contribuzione addizionale.
Successivamente, il “Decreto Dignità” ha inserito un aumento di 0,5 punti percentuali del contributo addizionale per ciascun rinnovo successivo al primo, rendendo di fatto il ricorso a tale tipologia contrattuale più oneroso.
La novità della Legge di Bilancio 2020
Il legislatore è tornato nuovamente a modificare la disciplina del contratto a termine, stabilendo l’inserimento di due nuovi commi all’art. 2, co. 29 della L. n. 92/2012. Nello specifico è stato previsto che tra i casi in cui non è dovuto il pagamento del contributo addizionale rientrano:
- i lavoratori assunti a termine, a partire dal 1° gennaio 2020, per lo svolgimento, nel territorio della provincia di Bolzano, di attività stagionali definite dai contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali stipulati dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative entro il 31 dicembre 2019;
- i lavoratori di cui all’art. 29, co. 2, lett. b), del D.Lgs. n. 81/2015, ossia i “rapporti per l’esecuzione di speciali servizi di durata non superiore a tre giorni, nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, nei casi individuati dai contratti collettivi, nonché quelli instaurati per la fornitura di lavoro portuale temporaneo di cui all’articolo 17 della legge 28 gennaio 1994, n. 84”.
Ma torniamo a poveri connazionaliai quali, qualche Senatore, è riuscito a fare il regalino della Befana: Bolzano è la città dove si vive meglio. Lo dice l’annuale ricerca de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, che per il 2015 vede proprio il capoluogo trentino a guidare la classifica, accompagnato da Trento in terza posizione. La sorpresa di quest’anno è però Milano, che si colloca al secondo posto. Reggio Calabria chiude in ultima posizione. Sono diversi i punti di forza evidenziati dall’indagine del 2015: nelle sezioni «Tenore di vita» e «Affari e lavoro» presenta un tasso di occupazione del 71% contro una media del 56% , con una quota di crediti in sofferenza del 5,7%, meno di un terzo rispetto al valore medio. I consumi risultano di 2.660 euro per famiglia, 700 euro in più della media. Sono buoni anche i risultati nella voce «Popolazione», soprattutto per l’indice di vecchiaia e la speranza di vita. Nella categoria «Tempo libero» è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri.
Proviamo ad immaginare, per un istante un Sud più ricco e sviluppato del Nord e uno Stato che anziché distribuire in modo equo le risorse lesinasse finanziamenti a Lombardia e Veneto, manipolando la realtà, confondendo i dati, generando tabelle parziali e incomplete. Immaginate, sempre per un attimo, Milano scollegata da Torino o da Venezia, senza alta velocità, senza aeroporti, strade, autostrade. Come reagirebbero i Rappresentanti in Parlamento di quelle Regioni?
Come la prenderebbero se qualcuno, conti alla mano, dimostrasse che negli ultimi 10 anni lombardi e veneti sono stati scippati per 60 miliardi come hanno realmente fatto con il Sud Italia (Fonte Svimez)?
I compromessi hanno preso il sopravvento sul buon senso. Ricordo, sotto un cielo stellato, Parlamentari che, aldilà della provenienza geografica, leggevano e straleggevano disegni di legge, emendamenti e pubblicavano foto e video sulle marchette elettorali che riscontravano su quelle carte e Cittadini che, ciascuno con il proprio bagaglio professionale, aiutavano questi Parlamentari a contestare, integrare, invalidare quelle carte al solo fine della speranza di un vero cambiamento a favore di tutti i Cittadini italiani.
Sogni che furono !
Evviva l’Itaglia
Luigi Errigo