Dal cardinale Zuppi e fino all’ultimo dei chierichetti di periferia si dice sostanzialmente una cosa: “Si vuole aiutare i territori ricchi a scapito di quelli più poveri”, stante il fatto che nella mente e nel carte del Governo, simboleggiato da Calderoli, c’è quella che è stata la volontà del Nord leghista di sempre: andarsene per conto proprio senza dare conto a nessuno, anche e soprattutto al Sud considerato alla stregua di un “mantenuto”: così si restituisce l’Italia a mille anni fa in cui era dominante un sistema del tutto fuori luogo oggi, pensando che siamo già pienamente coinvolti, dalla testa ai piedi, nell’era dell’Intelligenza Artificiale e si sta per ritornare sulla Luna, o no?
di Antonio Baldari
Tra un Jannick Sinner vincente ed una Chiara Ferragli messa alla berlina; gli annosi, pietosi e disastrosi conflitti in Ucraina e nel resto del mondo e le ignobili catene mani e piedi alla Salis il Governo centrale romano tira avanti, dritto per dritto, su quello che maggiormente interessa di più in questo momento e per il resto del mandato governativo affidato loro dagli Italiani: il cosiddetto “gioco delle tre carte”, com’è stato ribattezzato da qualcuno, laddove una tocca a Giorgia Meloni per quanto concerne il premierato; un’altra ad Antonio Tajani avendo riguardo alla giustizia, i processi, le sentenze e via di queste aule, di tribunale ovviamente, mentre la terza ed ultima tocca a Matteo Salvini scrivendo, alias Roberto Calderoli nominandolo.
Colui il quale è l’attuale ministro per gli affari regionali e per le autonomie che, cavalcando l’onda lunga bossiana, in capo cioè ad Umberto Bossi arrivando fino a trenta e passi anni fa, sogna di realizzare quello che ab origine fu denominata “Secessione”, con il Nord per i fatti suoi ed il resto d’Italia a quel paese con biglietto di sola andata; poi, siccome pareva brutto, lo si è chiamato “Federalismo” pensando di indorare la pillola ma sempre con quella sostanza lì che però non è stato mai possibile attuare.
Oggi, invece, che la fase di attuazione è possibile, si preferisce chiamarla “Autonomia differenziata”, pensando che gli Italiani non abbiano buona memoria, avendo dimenticato tutto l’iter storico-politico dei seguaci di Alberto da Giussano, o che possano pensare a qualcosa di importante, con cui gonfiare il petto pensando alla parola “autonomia”, che fa tanto potere, possibilità di imporsi e via di queste cianfrusaglie: di fatto, è questa la terza e più pericolosa carta di spartizione delle proprie volontà esecutive che scatenerebbe un pericolosissimo salto all’indietro.
Tanto pericoloso da sciogliere le ire della Chiesa che è del tutto insorta, dal cardinale Zuppi e fino all’ultimo dei chierichetti di periferia, per dire sostanzialmente una cosa: “Si vuole aiutare i territori ricchi a scapito di quelli più poveri”, stante il fatto che nella mente e nel carte del Governo, simboleggiato da Calderoli, c’è quella che è stata la volontà del Nord leghista di sempre: andarsene per conto proprio, gestendo, in particolare, i propri soldi e le proprie risorse per conto proprio senza dare conto a nessuno, anche e soprattutto al Sud considerato alla stregua di un “mantenuto”. Che può anche essere una legittima considerazione in special modo se il Sud continuasse a vivere proprio aspettando le entrate dal Nord oziando e facendo la bella vita: siccome da Roma in giù, a quanto pare, non ozia e non fa la bella vita quasi nessuno, la condizione per la quale la Lega vuole far fare un triplo salto mortale all’indietro carpiato restituendo l’Italia a mille anni fa, tra il Decimo e l’Undecimo secolo in cui era dominante quel sistema giuridico-politico appellato “feudalesimo”, appare del tutto fuori luogo. Se non pericoloso, per l’appunto!
Che è tutto dire pensando che siamo già pienamente coinvolti, dalla testa ai piedi, nell’era dell’Intelligenza Artificiale e si sta per ritornare sulla Luna, o no?