di Redazione
Resta alta l’attenzione sulla questione della cosiddetta “Autonomia Differenziata”.
Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale, insieme ad altri 9 consiglieri, ha inviato una lettera al presidente Filippo Mancuso, chiedendo la convocazione straodinaria di una seduta ad hoc, avente proprio come ordine del giorno, l’Autonomia Differenziata.
“Vediamo se ancora una volta – scrivono in una nota Amalia Bruni e di nove consiglieri – ci dicono di no. Insieme ai consiglieri, Ernesto Francesco Alecci, Francesco Afflitto, Domenico Bevacqua, Francesco Antonio Iacucci, Antonio Maria Lo Schiavo, Raffaele Mammoliti, Giovanni Muraca, Antonello Talerico e Davide Tavernise, abbiamo inviato una lettera al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ai sensi dell’articolo 37 del Regolamento, comma 3, chiedendo la convocazione straordinaria del Consiglio per discutere di Autonomia Differenziata. La nostra è una richiesta che parte da lontano ma che fino a ora è stata sempre negata, ci è stato sempre detto di no alla discussione in aula sul questo tema. In tutta Italia da mesi si è aperto un dibattito su un tema così delicato non solo per la Calabria ma per tutto il Paese, comuni, associazioni, imprenditori, anche la Chiesa, vi hanno preso parte attivamente esponendo ognuno il proprio punta di vista, solo qui è stato posto il divieto. Mentre il presidente Occhiuto – continuano – ha potuto esprimere il suo voto favorevole per la legge Calderoli, nella Conferenza delle Regioni viene impedita la discussione nella massima Assise calabrese. In tutta Italia si parla del futuro della Sanità, dell’Istruzione, delle Infrastrutture, dei Trasporti, solo a noi non è concesso esprimerci. Ora dieci consiglieri regionali chiedono ufficialmente di potersi confrontarsi sull’Autonomia Differenziata. Che cos’altro dovranno inventarsi – concludono – per impedire ancora una volta un dibattito sul nostro futuro?”.