RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Accogliendo i ricorsi degli avvocati Carlo Benini e Oreste Romeo, la seconda sezione penale della Corte di Cassazione, la scorsa settimana, ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte di Appello di Bologna che aveva confermato la condanna dell’avv. Domenico Serafino, originario di Siderno, e di due suoi clienti per gravi reati denunciati con querela presentata da un pluripregiudicato, tale Claudio Frison, al quale era stata sospesa per motivi di salute una pena residua di quattordici anni di reclusione.
I giudici di legittimità hanno azzerato la sentenza di secondo grado ed ordinato un nuovo giudizio di appello nel corso del quale i difensori dell’avv. Serafino sono già pronti a fare valere la inutilizzabilitá patologica delle dichiarazioni rese dal querelante al PM in un momento processuale in cui dalle indagini erano emersi nei confronti dello stesso Frison elementi fortemente indizianti in termini di calunnia e/o simulazione di reato a danno degli indagati che già da un mese erano stati attinti dalla misura cautelare di massimo rigore sul presupposto, tutt’altro che dimostrato nei termini sin qui ritenuti e narrati, che gli stessi si fossero resi protagonisti di una “spedizione punitiva”.
Il Collegio di Difesa, composto anche dall’avv. Federica Montanari nell’interesse di Roberto Piano, dopo l’importante affermazione riportata in Cassazione, si è dichiarato certo di chiarire i termini della sconcertante vicenda verificatasi il 17 febbraio 2020 a Predappio, sin qui consegnata all’opinione pubblica secondo una prospettiva accusatoria precaria e distante dagli accadimenti e dalla legge.
Per effetto dell’annullamento pronunciato il 25 gennaio scorso dagli ermellini, la credibilità delle dichiarazioni del pluripregiudicato Frison e la sua attendibilità adesso dovranno fare i conti, davanti alla Corte felsinea, con la clamorose smentite ricevute dai risultati delle indagini espletate a seguito della querela.