di Gianluca Albanese
LOCRI – Nel primo pomeriggio di oggi, il Tribunale della Libertà ha annullato il capo “A” dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Rumbo Santo classe ’89, relativa all’accusa di 416bis nei confronti dello stesso e di altri soggetti, tra i quali Infusini Domenico e Gattuso Davide, nell’ambito dell’operazione “Bacinella” eseguita qualche settimana fa dalla Guardia di Finanza e diretta dalla Dda di Reggio Calabria, per la quale diciotto soggetti sono stati sottoposti misure restrittive.
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In pratica, non ci sono indizi per sostenere l’appartenenza di Santo Rumbo, figlio di Riccardo Rumbo detto “Franco” alla consorteria criminale dedita alla commissione di vari reati, tra cui l’usura.
In precedenza, la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza del primo Tribunale della Libertà. Rumbo Santo classe ’89, però, rimane sottoposto a custodia cautelare in carcere.