di Vincenzo Fiato*
Egregio Direttore, ho letto la nota della “sedicente” Forza Italia di Siderno (sedicente non è una parolaccia ma significa solo autoreferenziale, si badi) e ho capito che la tecnologia impera. Si, perché si ha la chiara impressione che un movimento virtuale voglia fare le scarpe a chi è radicato realmente sul territorio.
Qual è, infatti, il criterio per rivendicare l’appartenenza ad un partito, ad un movimento? Se è l’esistenza di una segreteria che annovera un certo numero di tesserati (come dovrebbe essere in effetti!), allora, con il conforto del parere dell’ultimo reale coordinatore sidernese (Michelangelo Vitale), si può dire che Forza Italia – Siderno, ad esempio, è solo per l’appunto sedicente e per il resto evanescente. Se il criterio invece è quello – parliamo in generale – della costituzione di un gruppo attorno agli ultimi candidati alle varie elezioni, allora chi ha tutti i crismi per rappresentare in maniera del tutto prevalente questa area politica nella Locride è fin troppo evidente.
Ma veniamo al suo articolo Direttore, sottolineando il primo e più evidente aspetto: nei partiti o nei movimenti nazionali presenti sul territorio e non solo autoreferenziali, costituisce “garbo istituzionale” o addirittura vera e propria regola, avvisare i rappresentanti di zona ogni qualvolta un rappresentante del partito si rechi sul posto per partecipare ad una manifestazione. Invece, in Forza Italia vince di frequente l’idea di alimentare gli scontri locali e di adoperarsi secondo il vecchio principio del “divide et impera”.
Vi è da chiedersi, infatti, come mai agli incontri istituzionali fatti “alla luce del sole” con la Locride forzista, si aggiungano riunioni … nell’ombra, per pochi addetti, dove si decidono strategie oscure ai più. Un esempio scaturisce dalla coraggiosa candidatura di Alfonso Passafaro alla città metropolitana, osteggiata nelle segrete stanze. Altro esempio viene dallo strano giovanilismo ardorese alimentato da Cosenza, dove invece di affiancare i giovani al partito si procede in senso inverso e cioè si tenta di dare struttura ai giovani e si ignorano le forze sane del partito.
E tanto per … tornare a Siderno, Direttore, da lì abbiamo aspettato invano dichiarazioni di voto per Passafaro per il Consiglio Metropolitano, oltre quella favorevole resa nota da Michele Cataldo. Permane ancora la confusione generata se non da prima dalla debacle di Forza Italia alle ultime elezioni comunali, quando ha racimolato meno voti di un movimento organizzatosi in poco tempo e si pensa di celarla continuando con un atteggiamento da “duri e puri”, tentando di mettere nel purgatorio chi potrebbe dare realmente corpo al partito.
Il tempo dei giochi è finito, Direttore. Forza Italia deve scegliere se mantenere le piccole rendite di posizione che fanno comodo ai pochi nominati e restare sempre minoranza o se intende davvero diventare nuovamente forza di governo e partito di riferimento per tutto il centrodestra.
*: avvocato e componente dell’associazione “Insieme- il centrodestra“