di Redazione
BENESTARE – Intervista a Rocca candidato a sindaco con la lista “Vivere Benestare”
{loadposition articolointerno, rounded}
Ci parli di lei: Passato, presente e futuro, da candidato a Sindaco, ma prima di tutto da cittadino.
Io credo che sia giusto e doveroso parlare alla gente di futuro perché avere un’idea di paese e di progetto paese significa essenzialmente un’idea di futuro per un il paese migliore. Il passato rimanda ai nostri tratti identitari, il passato rimanda a ciò che siamo e la mia idea di passato vuole essere questa; un modo per non dimenticare da dove veniamo e ciò che ci consente uno slancio verso un futuro. Non abbiamo più il tempo di guardare al passato come ad un tempo di occasioni perdute. Il passato è la nostra storia ma il futuro è già cominciato ed è oggi ed è con questo spirito che assieme alla gente di Benestare che voglio costruire il paese migliore, questo è il mio progetto come sindaco ma soprattutto come cittadino.
Quali sono state, a suo avviso, le occasioni perse in passato, quello su cui si dovrà lavorare nel presente per ottenere un futuro diverso per la Città.
Le occasioni perdute nel passate sono diverse, innumerevoli soprattutto se vogliamo ripercorrere gli ultimi decenni. Il mancato slancio economico e sociale del nostro paese e del nostro territorio deriva sia da una politica che troppo spesso ha pensato a curare l’interesse particolare sacrificando il bene comune e che da una burocrazia che mai ha rappresentato uno strumento di equità e di giustizia sociale. Certo c’è da aggiungere che il nostro paese ha conosciuto in diverse occasioni esempi di amministrazioni virtuose che hanno portato diversi benefici alla nostra gente e al nostro territorio, ma quegli anni sono orami un ricordo lontano, bisogna cambiare, anzi se mi è consentito bisogno continuare a cambiare seguendo quel percorso iniziato cinque anni addietro. Innanzitutto occorre concretizzare un cambiamento radicale nell’apparato degli uffici comunali, questo è un impegno che mi sono sentito di assumere davanti ai cittadini e che porteremo avanti entro i primi 100 giorni. Mi sono promesso, e non oggi ma quando decidesi di ritirare le mie dimissioni, che sarebbero stati i cittadini a monitorare e valutare l’andamento e i risultati di chi lavora dalla casa pubblica. Il nostro programma parla di progetti immediati e futuri che cambieranno il futuro di questo territorio. Un futuro in cui ci sia la concreta possibilità che tutti i cittadini di benestare possano usufruire del bene prezioso che è l’acqua.
Il progetto acqua pubblica prevede, infatti, un sistema idrico efficiente ed autonomo rispetto alla regione Calabria e pseudo aziende terze ad essa connessa, con un risparmio per le casse dell’ente e di conseguenza per tutti i cittadini di circa 200 mila euro all’anno. Queste risorse saranno utilizzate per un concreto miglioramento dei servizi di urbanizzazione primaria (strade acquedotti illuminazione) sul territorio e per i servizi alla comunità e alla persona, inoltre le tasse dei cittadini verranno abbattute in maniere significativa. Un altro progetto è la riqualificazione del centro storico, un progetto che è già in dotazione all’ente che prevede un museo del gesso e diversi servizi finalizzati all’ospitalità e all’offerta turistica.
Il punto di partenza da cui(ri)partirà la sua lista, se otterrà la fiducia dei concittadini.
Il punto di partenza saranno i cittadini e soprattutto le fasce deboli, saranno le famiglie disagiate, i disoccupati, gli anziani. E ripartiremo dalla scuola pubblica, dai più piccoli e da diversi progetti educativi che ci siamo prefissati di portare avanti. Sono di imminente avvio importanti lavori per la riqualificazione delle scuole del territorio, a breve ultimeremo uno dei teatri più importanti della Locride e realizzeremo durante il primo anno di amministrazione diversi centri di aggregazione giovanile nel centro e nelle frazioni. Strumenti che rappresenteranno un punto d’incontro e di partenza di una comunità che sinergicamente vuole comminare insieme e progredire insieme. Ripartiremo dalla comunità dalla comunità del paese miglior e ripartiremo da tutto e tutti
Un obiettivo da raggiungere nel primo anno e che per Lei cambierà nel complesso l’immagine esterna della Città e la percezione interna degli abitanti.
Nei primi cento giorni cambieremo le modalità di gestione dei vari uffici comunali perchè il comune diventi veramente la casa di tutti. Contiamo, entro il promo anno di amministrazione, di ultimare tutti i lavori avviati e già appaltati per una cifra che si aggira intorno ai 2 milioni e mezzo di euro che rappresentano circa la metà dei finanziamenti che in cinque anni abbiamo portato a Benestare.
Unione dei Comuni, Servizi associati, assemblea e comitato dei sindaci, società miste e partecipate: servono davvero o c’è qualcosa di cui si potrebbe fare a meno?
Potremmo fare a meno di tutto se stare insieme riguarderà solo una nicchia di amministratori e sindaci lontano dai bisogni e dalle speranze della gente. Ho sempre difeso l’associazione dei sindaci e sono favorevole alle unioni virtuose fra comuni ma solo se queste migliorano la qualità della vita dei nostri cittadini, questo è quello che ripeterò nelle varie assemblee dei sindaci e delle varie assemblee consortili.
Rispetto a qualche anno fa i soldi trasferiti dal governo ai Comuni sono sempre meno, e gli enti pubblici minori si dovranno mantenere con l’imposizione fiscale, spesso vestendo i panni, come nel caso dell’Imu, dei semplici “esattori”. Lo state spiegando in maniera chiara durante la campagna elettorale?
Amministrare al cosa pubblica è un esercizio assai difficile a se consideriamo gli ingenti tagli di risorse e servizi alla persona effettuata dallo stato centrale e dagli altri enti sovra comunali. Nonostante queste oggettive difficoltà economiche noi abbiamo saputo affrontare anche questa sfida, non dimentichiamoci che Benestare è uno dei pochi comuni con i conti in ordine e che nonostante le ristrettezze economiche è riuscita a non far pagare ai proprio cittadini l’Imu sulla prima casa.
Incarichi e consulenze saranno bandite durante la sua amministrazione o comunque vale la pena far spendere qualcosa in più al Comune pur di migliorare il lavoro della macchina burocratica?
Dipende da come vengono impiegate le risorse della gente, io mi sono avvalso in questi anni dello staff del sindaco e ne vado fiero perché questo strumento mi ha consentito di mettere al servizio dei cittadini delle professionalità eccelse che visti i risultati hanno dato un contributo notevole al nostro Ente
Il progetto Accoglienza ha rappresentato e rappresenta un’eccellenza per Benestare anche se i contrasti in merito non sono mancati a causa dei ritardi e delle lungaggini burocratiche. Quali sono, in proposito, le intenzioni e i progetti che vorrete intraprendere? Manterrete o abbandonerete il progetto d’accoglienza?
Continueremo il nostro bellissimo progetto d’accoglienza che in questi anni ci ha consentito di porgere una mano a chi ne aveva bisogno e grazie a cui si è parlato di Benestare come paese di accoglienza e come esempio di amministrazione virtuosa. Gestirlo non è sempre stato facile ci siamo trovati a dover contestare i ritardi nei pagamenti al Mistero. All’ultimo progetto a cui come amministrazione abbiamo partecipato, che fa parte dello Sprar ordinario con una erogazione di fondi programmati, siamo arrivati 12 in graduatoria nazionale e questo ci consentirà di portare avanti il progetto con minore difficoltà rispetto agli anni precedenti.
Un errore che non commetterà mai
Di errori ne commetterò ancora tanti perché, così si dice: chi non fa non sbaglia, ma di uno cosa vado fiero, abbiamo gestito la cosa pubblica con un profondo senso di onestà e continueremo a farlo con lo stesso spirito e guardando al bene comune non solo come ad uno obiettivo ma anche come ad una vocazione irrinunciabile.