di Adelina B. Scorda
BENESTARE – “Interroga gli anziani e te lo diranno”, in questa frase è racchiuso tutto il significato che la seconda edizione della festa degli anziani conclusasi poche ore fa a Benestare ha voluto e vuole trasmettere. Voluta fortemente dal parroco Elangui Rigobert, con la partecipazione dell’amministrazione comunale e del sindaco Rosario Rocca, che nonostante l’atto intimidatorio consumatosi nella notte tra venerdì e sabato, non ha voluto né annullarla, né tantomeno rimandarla.
Un magnifico esempio di come nulla, neppure il più vile fra i gesti possa fermare o abbattere quel desiderio di amore, amicizia e fratellanza che anima la sua missione. La seconda edizione della festa degli anziani che si svolge in primavera, è dunque iniziata con un momento di accoglienza nella chiesa matrice, seguito dalla celebrazione eucaristica officiata dal parroco e dalla benedizione di tutti i presenti. Una conclusione in allegria, poi, come vuole non solo la nostra tradizione, ma anche quella congolese. Un pranzo per tutti nei locali dell’asilo accompagnato da qualche canto improvvisato e dalle voci spensierate di tanti bambini. L’aria triste che si respirava nelle ore successive all’incendio ha lasciato spazio a un giorno di festa che ha voluto ricordare l’importanza rivestita da chi ha raggiunto ormai l’età della saggezza. ‹‹Loro – ha detto don Rigo – incarnano i valori morali, religiosi e sociali umani ed importante secondo me ricordare, soprattutto oggi, alla società di cui facciamo parte, l’inestimabile valore che hanno per le nostre vite, attirando su di loro quell’attenzione che spesso manca››. Troppo spesso abbandonati e soli, gli anziani vengono visti non come un bene prezioso ma come un peso, un impedimento nel vivere senza problemi e senza grosse responsabilità le nostre vite troppo frenetiche. La cura, l’attenzione e la pazienza che richiedono diviene nella maggior parte dei casi una fatica impossibile da sopportare, dimenticando che nei loro nei loro visi, e nelle loro mani è scritta a solchi la bellezza della vita. Il senso di questa festa e di questo giorno è tutto racchiuso in un proverbio africano che recita così: ‹‹quando un anziano muore in Africa è una biblioteca che brucia››.