di Adelina B. Scorda
BENESTARE – Storie, testimonianze, momenti di vita raccontati per descrivere grazie a esperienze vissute il dono, dato e ricevuto dell’accoglienza. Si consuma così, come una candela, la giornata della pace celebrata quest’anno a Benestare, un evento promosso dalla commissione Giustizia e Pace della diocesi di Locri-Gerace con la partecipazione delle parrocchie di Benestare, Bovalino Superiore e della contrada Pozzo.
Una chiesa gremita di gente ha accolto Monsignor Cornelio Femia, amministratore della Diocesi e le testimonianze di vita raccolte da coloro che hanno cercato di dare, un senso diverso allo loro esistenza come i coniugi Alì con la loro esperienza della casa famiglia, la presidente diocesana Antonella Romeo e Carmela Zavettieri della Caritas. I loro racconti hanno spiegato come contro l’egoismo e la corruzione ci siamo degli strumenti in grado di porre fino ad una subcultura pericolosa per la società e le coscienze: l’istruzione, la cultura e la conoscenza e l’associazionismo cattolico. Già perché la lotta alle mafie può avvenire solo attraverso un cambio di mentalità. E allora basta al lavoro nero, a stipendi mal pagati, al diritto passato per favore, al clientelismo e al voto di scambio.
Momenti di condivisione e di ascolto hanno preceduto la fiaccolata, che per le vie del paese, ha illuminato d’amore il piccolo comune di Benestare. Ma a testimoniare la volontà e l’esigenza di un cambiamento, di un atteggiamento che sia di reale apertura e accoglienza all’altro c’erano le parrocchie e le confraternite, oltre che di Benestare, anche di Bovalino Superiore e contrada Pozzo.
Tre tappe prima di giungere a piazza Padre Pio dove è stato simbolicamente piantato l’albero della pace. Ci si ferma qualche minuto davanti al monumento dei caduti, qualche attimo di silenzio, un grazie parte da qui per arrivare a Don Rigo, il parroco che ha portato nelle parrocchie di Bovalino superiore, Pozzo e Benstare, un nuovo modo di vivere la fede, un modo più autentico e reale di essere comunità.
Ancora qualche centinaio di metri per arrivare nel posto in cui la fiaccolata finirà. Qui si fanno spazio le parole di del vice sindaco Domenico Mantegna, che davanti alla folla presenta ringrazia Don Rigo, Monsignor Cornelio Femia, e i sindaci (di Bovalino, Bianco, e Gioiosa Marina) presenti ribadendo la volontà del comune di Benestare di proseguire questo cammino di accoglienza iniziato circa tre anni fa. L’albero di ulivo trova adesso il suo posto nella piazza Padre Pio, le candele iniziano a spegnersi ed ecco l’ultimo simbolo, gesto di unione, il pane portato in dono dalla commissione giustizia e pace della diocesi, viene spezzato e distribuito ai presenti. Tutti ne mangiano un pezzo e con le parole di gioia di Monsignor Cornelio Femia si conclude la giornata della pace a Benestare.