di Adelina B. Scorda
BENESTARE – A distanza di tempo riprendono gli atti vandalici a Benestare, l’obiettivo identico a quello di del primo ottobre 2013 quando in una notte fu incendiata l’auto del sindaco Rosario Rocca e anche alcuni mezzi comunali.
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Questa volta la delinquenza parassitaria ha deciso di colpire i mezzi che il comune adopera per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Nella notte di giovedì i malviventi avrebbero fatto irruzione nel deposito della Gessi Calabro, luogo dove il comune custodisce i propri mezzi, e non limitandosi come più volte accaduto al solo furto del gasolio, hanno distrutto il piccolo impianto di video sorveglianza e danneggiato i mezzi comunali per diverse migliaia di euro.
Da una prima perizia il danno si aggirerebbe intorno alle 4mila euro. Un gesto che non colpisce solo il comune di Benestare ma l’intera cittadinanza, a causa del danno riportato dall’autocompattatore non è stato infatti possibile effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti. “Oggi, oltre all’indignazione, – ha dichiarato il sindaco Rosario Rocca – sento in dovere di esprimere la mia solidarietà ai nostri lavoratori che in questi anni hanno fatto di tutto per affrancare il nostro paese da una situazione di “emergenza rifiuti” permanente (e i fatti lo dimostrano), e alla stragrande maggioranza dei miei cittadini che si riconoscono nell’onestà e che meritano di vivere in un paese bello e ridente e non invaso dai rifiuti”. Atti che si ripetono nel tempo che causano battute d’arresto a un’attività amministrativa che da tempo denuncia e chiede maggiore presenza delle autorità competenti sul territorio.
“Chi questa volta si è messo contro l’amministrazione ma in particolare contro tutta Benestare, sapeva esattamente come muoversi – ha proseguito Rocca – sapeva dell’esistenza della telecamere e dell’esatto punto in cui era situata. Un gesto che va interpretato alla luce di tutti gli atti intimidatori subiti da questo comune e dai cittadini, la mano sembra essere sempre la stessa. Tutti questi sono elementi importanti – ha infine concluso Rocca – che le forze dell’ordine dovranno tenere in considerazione per capire se sono stati aiutati o meno da qualcuno. Certo è che tutto questo deve finire”. Già nell’atto intimidatorio dell’ottobre scorso in cui a farne le spese fu il sindaco un altro mezzo comunale, una motoape fu data alle fiamme, privando così il comune di uno dei tre mezzi a disposizione per effettuare il servizio di raccolta, mezzo per il quale l’amministrazione guidata da Rocca ancora attende il contributo volontario della provincia, ad oggi non ancora arrivato.