di Gianni Rocca
Al Segretario Provinciale del Partito Democratico: Seby Romeo
Da tempo avevo manifestato l’intenzione di lasciare l’incarico di Coordinatore del Circolo PD di Benestare, per problemi personali e non solo. Se molte volte ho accettato, seppur con grande imbarazzo, alcune infelici scelte politiche a livello nazionale, ormai le mie idee sono divenute incompatibili con il ruolo fin qui svolto e ancor di più lo saranno nel prossimo futuro quando mi schiererò a favore del referendum contro le trivellazioni, sosterrò la raccolta delle firme per i referendum sulla sciagurata legge “la buona scuola” e voterò per l’abrogazione della riforma costituzionale.
E’ chiaro a tutti che non esiste più la discussione democratica all’interno del Partito, la minoranza viene puntualmente sbeffeggiata e sostituita in parlamento da pezzi del centrodestra a cui si ricambia senza alcun pudore con la concessione di poltrone. Non meno da condannare sono gli accordi ed inciuci a livello locale.
Sono abituato più ai fatti che alle parole e non intravedo, nonostante le continue rassicurazioni, una vera ripresa economica dell’Italia. Nonostante le pesanti manovre finanziare degli ultimi anni e le condizioni favorevoli esterne (prezzo del petrolio, cambio euro/dollaro, spread) il nostro debito pubblico non diminuisce. Le tanto sbandierate riforme non penso possano produrre reali e immediati benefici ai senza lavoro.
L’unica riforma urgente e necessaria ritengo sia quella della giustizia. E’ vergognoso il sottodimensionamento dell’organico e le condizioni di lavoro in cui versano alcuni tribunali, non possono passare anni per risolvere una vertenza di lavoro, decenni per un contenzioso civile. Tantomeno si possono accettare casi di omissione dell’obbligatorietà dell’azione penale e gli altrettanto gravi casi di abuso della custodia cautelare: “È meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente”, direbbe Voltaire. Sono ormai ricorrenti i casi di persone assolte per non aver commesso il fatto dopo diversi anni di carcere, la cui esistenza e quella dei familiari è stata irrimediabilmente e tragicamente sconvolta.
Sicuramente il funzionamento della giustizia, con tempi certi di pronunzia delle sentenze, potrà dare un contributo al sollievo del nostro territorio e in particolar modo della Locride che, in questi giorni, è stata ancora una volta beffata con la revoca dei finanziamenti “Progetti Locride”, annunciati in pompa magna nel 2011, ma resi martiri di una stenuante e farraginosa macchina burocratica. Questo significa dire addio alla realizzazione di importanti opere necessarie al nostro territorio con la conseguente perdita di oltre 6 milioni di euro, di cui almeno 1 milione di euro di manodopera diretta, cioè salario per 1 anno di 40 operai, oltre all’indotto generato (tecnici, artigiani, commercianti). Tranne qualche timida voce, non si è registrata una forte ed unitaria azione di protesta da parte dei Sindaci e dei politici del nostro territorio.
Gli argomenti sono tanti e l’elenco delle cose da fare per la nostra terra è lungo. Ringrazio quanti mi hanno sostenuto in questi sette anni di coordinatore del circolo e auguro buon lavoro a tutti quelli che si impegnano a risolvere i problemi e a sollevare le sorti del nostro territorio. Nella speranza che si possa finalmente ricostruire una nuova sinistra che riesca finalmente ad aggregare tutte le forze che in essa si riconoscono, rivolgo la mia attenzione al costituendo soggetto politico di “Sinistra Italiana”.
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