di Adelina B. Scorda
BENESTARE – Tre ore di concertazione per discutere e approvare ben diciassette punti all’ordine del giorno. Riprende così a pieno titolo l’attività consiliare benestarese brevemente accantonata a causa delle vicende intimidatorie, e le ovvie conseguenze, che hanno colpito il sindaco Rosario Rocca quasi due mesi fa. Molteplici gli interventi che hanno movimentato l‘assise, puntuali i ragguagli chiesti dal consigliere di minoranza, nonché ex sindaco, Vincenzo Rocca che non ha fatto mancare le sue puntualizzazioni con il consenso tacito degli altri consiglieri di d’opposizione, su quasi ogni punto preso in esame.
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Le prime scintille partono già dal secondo punto all’ordine del giorno, qui la discussione si è sostanzialmente orientata verso la paternità del progetto e consegna della case popolari, decentrando la discussione dal reale punto d’interesse, ossia il dovere dei Comuni, che secondo l’articolo 172, comma 1, lettera c), d. lgs n. 267/2000, devono annualmente provvedere a verificare la quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie, oltre a stabilire il prezzo di cessione per ciascun tipo di area e fabbricato. Nel caso specifico, si trattava di verificare quali e quanti alloggi fossero destinabili a famiglie non abbienti o ad attività terziarie. Punto sul quale la minoranza compatta ha espresso parere contrario.
Una votazione che si è ripetuta per l’approvazione del programma triennale 2013-2015 dei lavori pubblici. Anche qui la ricerca della paternità delle opere in programma e il merito d’intercettazione di finanziamenti sono stati i principali argomenti che smosso gli animi dell’opposizione, caratterizzando ben 45 minuti di discussione. Un corposo elenco di progetti è stato letto dal consigliere di minoranza Rocca, rivendicando il merito alla propria amministrazione e imputando all’esecutivo in carica l’incapacità di portare a termine anche quei progetti per i quali la precedente amministrazione avrebbe ricevuto il decreto di finanziamento. A placare gli animi tentando di mitigare le polemiche il sindaco Rosario Rocca, che, sorvolando sulla paternità dell’uno o dell’altro amministratore, ha evidenziato la difficoltà delle amministrazioni nel portare a termine progetti di utilità pubblica.
“La difficoltà nella realizzazione delle opera – ha detto Rocca – è causata da una burocrazia reazionaria e inconcludente. Purtroppo, il paino delle opere pubbliche, sta diventando un elenco di progetti che le amministrazioni ereditano dalle precedenti, e anche questo fattore è un segno evidente dello stallo a cui la l’alta politica sta relegando i nostri territori. Nel programma che presentiamo ovviamente – ha proseguito – esponiamo le volontà dell’amministrazione, ma siamo coscienti che per alcune di queste opere attualmente non c’è la copertura finanziaria. Tuttavia, posso dire con orgoglio che questa amministrazione, ha incassato molti più decreti di finanziamento di altre che l’hanno preceduta. Dobbiamo renderci conto, però, che stiamo discutendo di un piano di opere pubbliche il giorno dopo l’approvazione di una legge di stabilità che ha destinato, per fare un esempio, poco o niente al dissesto idrogeologico”. “Nelle nostre volontà progettuali – prosegue – non c’è solo Benestare centro, ma tutte quelle aree che necessitano d’interventi urgenti, come Zopà, il serro di Russellina ( un muro di contenimento per il quale il comune intende effettuare una verifica sulla regolarità dei lavori) la piazza di Belloro.
Proprio su quest’ultimo progetto si è consumata un’estenuante discussione fra maggioranza e opposizione. La realizzazione di un campo di calcetto e di un centro di aggregazione giovanile, secondo Vincenzo Rocca, andrebbero a distruggere una piazza di circa tremila metri quadri, sprovvista però attualmente delle opere accessorie come illuminazione e panchine e di conseguenza poco fruibile. Rocca, a sostegno della propria idea ha informato il consiglio che provvederà a istituire una raccolta firme contro “la distruzione della piazza”. Tuttavia, stando anche a quanto affermato dal sindaco, il progetto non andrebbe a distruggere la piazza, ma solo a ridurne la grandezza,andando a completare e a migliorare l’area, inoltre “ha chiarito il sindaco Rocca – i materiali utilizzati per la realizzazione delle piazza saranno reimpiegati senza un ulteriore dispendio di denaro”.Ma tra i progetti che stanno più a cuore all’amministrazione in carica c’è il cosiddetto “percorso del gesso”, un progetto realizzato in collaborazione con un team di tecnici che prevederà la riqualificazione del centro storico “e che porterà – ha detto il sindaco – al rilancio di questo territorio”.
Sul bilancio di previsione Imu, Irpef e tariffazione Tares, la maggioranza guidata da Rocca anche in questo caso ha incontrato il parere contrario della minoranza, basato non sulla tariffazione che di fatto elimina il pagamento della tassa sulla prima casa e mantiene al minimo la tassa sulla seconda, quanto sull’impiego delle somme recuperate dall’evasione dei metri quadri, destinate secondo il consigliere Rocca, più ad associazioni e alla realizzazione e promozione di feste e “mangiacogne” che per un reale fabbisogno cittadino.
Non poteva a questo punto e vista la terminologia pungente utilizzata dal consigliere d’opposizione, non giungere fulminea la risposta del sindaco che ha esordito: “Qui di mangiacogne non ne fa nessuno” detto questo Rocca ho voluto ricordare, l’enorme contributo positivo che le associazioni benestaresi hanno apportato al territorio in questi anni. “Le associazioni culturali – ha detto – sono delle risorse importanti cha abbiamo sul territorio e che questa amministrazione sostiene e promuove. Voglio ricordare, tuttavia, che solo questa amministrazione ha regolamentato l’associazionismo e i contributi che il comune elargisce nei loro confronti sono tutti rendicontati”.
Dall’approvazione della tariffazione Tares verso cui la minoranza ha espresso parere contrario il passaggio all’approvazione del regolamento che disciplina la tassa sui rifiuti e servizi è breve e qui, forse per disattenzione, la minoranza ha espresso parere favorevole. In effetti così facendo ha espresso parere contrario alla tariffazione, approvando però il regolamento che la determina. Scorre più velocemente l’assise consiliare nei successivi punti presi in esame. La discussione si riaccende, però, sulla rendicontazione dei fabbisogni dell’ente, la minoranza per voce di Vincenzo Rocca, infatti, ha ritenuto esose le uscite dall’ente in merito alla spesa del carburante e della telefonia mobile che ammonterebbero rispettivamente a 35 mila euro per la prima e sette mila per la seconda, cifre che tuttavia registrano il dato più basso nello storico della rendicontazione comunale.
Alle accuse non troppo velate della minoranza Rocca ha risposto: “Questa amministrazione, ha cercato di abbattere, riuscendoci per buona parte, i costi della politica in tutti i modi possibili, e non vorrei portare a prova di quanto affermo le fatture delle precedenti amministrazioni”. Una risposta che non ha avuto ribattute ma solo il voto ovviamente contrario della minoranza.
Una lunga parentesi si è poi aperta sulla previsione di bilancio 2013, “un semplice rituale burocratico – ha detto il sindaco Rocca- che all’atto pratico impedisce ai comuni una qualsivoglia programmazione. Con la posticipazione dell’approvazione del bilancio di previsione lo Stato raggiunge il suo intento. È vero le amministrazioni devono risparmiare e noi lo abbiamo fatto, ma questo vuol dire, anche, non andare incontro alle esigenze dei cittadini. Questo è il regime di difficoltà in cui ci troviamo ad operare, voluto e progettato da una mentalità politica volta a soffocare gli enti locali l’unico presidio di democrazia nei nostri territori”. Da qui il passaggio e la riflessione sulla necessità di stabilizzare i nostri Lsu è d’obbligo, “dalla loro sorte dipende anche il nostro ente e i servizi fondamentali che queste persone svolgono per il comune”.
A essere posto al vaglio dell’assise l’assestamento di bilancio, realizzato attraverso il ricorso a una parte dell’avanzo di amministrazione, 71 mila euro per l’esattezza, precedentemente vincolati, operazione consentita da una nuova disposizione del fondo svalutazione crediti che ha incontrato il parere favorevole del revisore dei conti. Sulla gestione associata dei servizi con il comune di Careri in previsione di un ulteriore abbattimento dei costi e sulla proposta della maggioranza, a delegare la giunta nel farsi promotrice nel tentativo di ampliare l’associazione verso altri comuni (Ardore e Sant’Ilario), la minoranza ha preferito astenersi dal voto. A essere approvata all’unanimità è stata invece l’adesione ad Avviso Pubblico, un’associazione nazionale che ha il compito di mettere in rete le buone pratiche di amministrazione.
A conclusione dell’assise è stato presentato per voce del dirigente dell’area tecnica manutentiva, il piano di protezione civile che nonostante la conformità alle norme di legge non ha incontrato il parere sfavorevole della minoranza. Le ragione del no si individuano nella scelta di una delle aree di attesa nella zona di Belloro che corrisponderebbe alla piazza che l’esecutivo avrebbe deciso di modificare, nonostante la contrarietà dell’opposizione. “Nel piano viene indicata la piazza di Belloro come area di attesa, in realtà quel luogo verrà completamente modificato dal progetto della maggioranza, per questo noi votiamo contro”.
Ultima la votazione sulla variazione di destinazione d’uso del fabbricato sito in piazza Aria di Poro da edilizia residenziale a edilizia sociale. L’immobile fino ad oggi è stato utilizzato in seno al progetto d’accoglienza emergenza Nord Africa, la variazione previa approvazione regionale, si inserirebbe in vista del nuovo progetto d’accoglienza Sprar ordinario che partirà fra qualche mese a Benestare. Anche in questo caso la minoranza si espressa con un deciso no.