Biagio Maimone rilegge il giornalismo con il libro “La Comunicazione Creativa per lo sviluppo socio-umanitario”
MARATEA – 《L’ho scritto – dichiara l’autore – con l’intento di porre in luce la necessità non più rimandabile di rivedere l’uso del linguaggio, o più precisamente della parola. Possiamo constatare come spesso i mass media, i social molto di più, veicolano messaggi i cui contenuti sono pervasi dalla violenza e dall’odio sociale, dall’intento di screditare e porre sul rogo chi ritengono essere un avversario. Ciò che emerge è il farsi strada di una subcultura della comunicazione che rischia di impoverire sempre più la relazione umana, in quanto i messaggi che essa veicola sono diseducativi. Nel mio testo, che intende contrastare tale impoverimento culturale e la sua nocività, si rimarca che la parola è vita in quanto deve generare la vita nelle sue espressioni più nobili e spirituali, in quanto essa penetra nelle coscienze individuali e collettive e se è sorretta dalla violenza e dalla menzogna, crea una coscienza umana che è guidata da disvalori che impoveriscono i singoli individui e, conseguentemente, l’intera collettività ed il contesto sociale.E’ un fenomeno al quale stiamo assistendo》.
Un libro, quello del giornalista Maimone, che si basa tutto sulla comunicazione, strumento oggi non sempre utilizzato in modo appropriato dai mass media e ignorato dai troppi creator, così si definiscono, sui social.
《E’ mio intento rimarcare il valore centrale della Parola educativa – aggiunge Maimone – della parola vitale che crea relazioni umane improntate al rispetto reciproco, alla fratellanza, alla riscoperta della sacralità della dignità umana, che, pertanto, non può essere umiliata con offese e menzogne. Rimarcando la necessità dell’utilizzo della parola vitale si vuole, nel contempo, porre al centro il valore fondante della Verità, che sicuramente ha il potere di condurre verso dimensioni migliorative dell’esistenza umana. La società contemporanea è pervasa dal pensiero superficiale, tale in quanto non approfondisce la lettura della realtà, ma rimane alla sua superficie senza coglierne i significati più profondi, senza penetrare nell’interiorità umana, che identifica la persona, il suo valore e i suoi reali bisogni. Solo leggendo il mondo interiore dell’essere umano si può costruire una società migliore, a misura umana, in cui ognuno viva i suoi ineludibili diritti sociali, civili ed umani. Solo leggendo la realtà ed il mondo interiore come universi collegati ed in sintonia si potrà creare la cultura della pace, dell’armonia, dell’amore fraterno, della fratellanza umana, che fa cogliere l’uguaglianza degli esseri umani rendendoli partecipi di un disegno dell’esistenza che tutti include e non esclude nessuno, che va oltre l’impoverimento morale e materiale, che crea un mondo accogliente per tutti.La parola vitale è la parola che è foriera di quella bellezza spirituale che deve reggere le fondamenta della nostra società perché viva la pace e l’amore, senza cui il nostro universo perde le sue leggi per poi perdere il significato stesso dell’esistere》.
《Mi sono ispirato alla cultura della ‘bellezza’ morale e spirituale nello scrivere il testo ‘La comunicazione creativa per lo sviluppo socio-umanitario’ – conclude l’autore- in quanto essa crea una comunicazione che educa l’animo umano e lo conduce a costruire un mondo su misura dei desideri umani, che si dirige oltre la rozzezza umana ed assegna un posto regale alla dignità umana. La comunicazione deve essere, pertanto, lo strumento per eccellenza per ricreare la cultura umana perché essa è la cultura della vita, che fa propri i valori spirituali, la bellezza morale, il senso sacro dell’esistere. Convinto della necessità di restituire alla parola la sua finalità educativa delle coscienze umane ho affermato che “La Bellezza – non vi è dubbio – tornerà ad essere il volto magnifico della vita. La forza prorompente della Bellezza, che la Parola ha il dovere di trasmettere, sconfigge ogni male! È scritto nel Vangelo, è scritto nel cuore degli uomini di Buona Volontà ed è scritto nelle trame vitali dell’esistenza, che nessuno potrà mai distruggere perché esse appartengono alla Vita e la Vita è la ragione stessa dell’esistere umano》.