di Adelina B. Scorda
BIANCO – Solo due i punti all’ordine del giorno nell’assise bianchese, sul tavolo concertativo di maggioranza e opposizione il sostegno alla manifestazione per il bicentenario della fondazione dell’arma dei carabinieri, per la quale il consiglio all’unanimità ha deciso di stanziare un contributo di circa mille euro e l’istanza per il mantenimento per l’ufficio del giudice di pace.
Articolata e dettagliata le relazione, in merito, del sindaco Scordino che qualche giorno fa ha incontrato proprio a Bianco il presidente dell’ordine degli avvocati del foro di Locri Gabriella Mollica, Nino Maio, delegato alla cassa nazionale di assistenza e previdenza forense, alcuni sindaci del comprensorio e il consigliere provinciale Alessandra Polimeno, per discutere e confrontarsi sulle possibili soluzione da adottare per evitare la chiusura dell’ufficio nella cittadina. Tuttavia, la situazione finanziaria dei comuni appartenenti al circondario di Bianco non ha consentito di garantire un congruo contributo finanziario per le spese di funzionamento e di erogazione del servizio dell’ufficio del giudice di pace. Al momento sia la consistenza numerica, che la tipologia delle figure professionali degli organici dei comuni chiamati in causa non consentono di assegnare propri dipendenti a tempo indeterminato all’ufficio, infatti, anche lo stesso comune di Bianco per le stesse motivazioni è in grado di assegnare solo un dipendente della categoria prevista dal decreto legislativo. Per il momento l’unica disponibilità che si riesce a intravedere, oltre alla naturale collaborazione fra le amministrazioni in interesse, è l’assunzione da parte del comune dell’onere delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio dell’ufficio del giudice di pace, pari a circa 38 mila euro, ovviamente comprensivo di eventuali spese per l’affitto dei locali, sui quali dovrà intavolarsi una rinegoziazione del canone, oltre che esaminare gli immobili di proprietà comunale al fine di individuarne uno che abbia le caratteristiche strutturali idonee. La prossima tappa, ora, sarà quella di comunicare al ministro della giustizia, attraverso la redazione di un documento scritto, letto e approvato durante la seduta consiliare, tutto il lavoro svolto fin ora dall’amministrazione, chiedendo: <<il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace evitando così l’accorpamento al tribunale di Locri, in quanto vi è la possibilità che entro pochi mesi si concretizzino, anche mediante la convenzione fra i comuni del circondario, tutte le condizioni richieste per il suo mantenimento>>.