di Domenica Bumbaca
BIANCO – “Ciao incompetenti” è la lotteria benefica organizzata dall’associazione “Do ut des per il progetto di Leo” di Bianco con lo scopo di raccogliere i fondi necessari per le attività dell’associazione che si occupa di creare e/o ripristinare spazi verdi pubblici con l’utilizzo di materiale di riciclo.
Molte le idee del gruppo che lavora per ricordare la memoria di Leo, giovane scomparso prematuramente, che aveva il sogno di vedere la sua città bella, colorata e sostenibile, e adesso con l’ultima iniziativa si rafforza maggiormente l’impegno di riqualificare la villetta comunale di Bianco. All’estrazione della lotteria, che in palio metteva come primo premio una Renault twizy, vinta dal n. 2592, secondo premio un ipad tablet 3g, aggiudicato al n. 3246 e il terzo vincitore n. 2675 portava a casa un Nintendo wii, erano presenti il sindaco Ninì Scordino e l’assessore Francesco Isola. A gironi- dice la referente del progetto Rosa Lucisano- si inizierà con i primi interventi alla villetta comunale di Bianco, i bambini potranno dipingere le ringhiere, piantare fiori e alberi, e imparare ad usare la compostiera. E’ stata infatti collocata una compostiera, donata all’associazione da Bricolfer di Siderno, all’interno della villetta che raccoglierà tutti gli scarti provenienti dalla manutenzione del verde e i vari rifiuti organici del vicinato. Il composto ricavato, verrà utilizzato per la manutenzione del verde della villetta e da chiunque volesse farne uso per concimare il verde di casa. Praticare il compostaggio domestico- ricorda la responsabile- significa diminuire i costi di smaltimento, la quantità di materiale da conferire in discarica e l’emissione di sgradevoli odori. Un piccolo grande contributo che ogni famiglia potrebbe dare in questo periodo di emergenza rifiuti e che potrebbe diventare una conveniente abitudine visto che chi dimostra di praticare il compostaggio domestico, può richiedere uno sconto sulla tassa rifiuti al proprio comune. Buone pratiche di cittadinanza attiva per richiamare proprio il “Do ut des”.