DALLA MINORANZA CONSILIARE DEL COMUNE DI BIANCO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
BIANCO – Abbiamo appreso dalla Presidenza del Consiglio Comunale della volontà dell’amministrazione di riunire il Consiglio entro il mese di ottobre, al fine di procedere all’approvazione del progetto preliminare del Piano strutturale comunale. A tal proposito, la minoranza ritiene doveroso esprimere alcune perplessità circa l’iter procedimentale seguito fino ad oggi.
In particolare, preme evidenziare come le attività finora compiute sono state irrituali nella forma e nella sostanza, in quanto le disposizioni contenute nella normativa di riferimento sono state ampiamente disattese. Manca, ad oggi, il più essenziale degli elementi propedeutici alla realizzazione di uno strumento (lo strumento urbanistico per eccellenza) il quale ha un impatto considerevole per lo sviluppo e l’economia del territorio: la partecipazione. È estremamente opportuno, oltre che imposto dalla legge, che l’Amministrazione renda partecipi le parti sociali durante l’iter di approvazione del Piano. Ma ad oggi, nostro malgrado, dobbiamo prendere atto che nessuna iniziativa in tal senso è stata intrapresa. Ciò soprattutto considerando che i progettisti hanno ricevuto l’incarico di realizzare il Piano già da circa cinque anni! Né tanto meno si può considerare la stesura delle Linee Guida, che risultano essere un atto predisposto dall’Assessore al ramo, una valida attività di partecipazione all’approvazione del Piano strutturale comunale; in essa, infatti, non è riportata alcuna osservazione, sia essa positiva o negativa, frutto di un processo condiviso con le categorie professionali, gli operatori dei servizi e del terzo settore. Se si interpretano correttamente le disposizioni previste dalla normativa vigente ci si rende facilmente conto che l’iter procedimentale di approvazione del Piano strutturale comunale ancora è fermo ad una fase “embrionale”. Altro che approvazione del documento preliminare. Quanto previsto dalla L.U.R. e dalle sue linee guida è stato completamente disatteso. Si consiglia pertanto Codesta Maggioranza a voler scendere dal piedistallo su cui immagina pomposamente di trastullarsi (da tre anni e mezzo), e di confrontarsi con la cittadinanza sulle questioni su cui il buon senso, oltre che la legge, impone il dialogo, piuttosto che ritenere di essere “sorgente di Verità” ed ostentare le proprie (in)certezze.