di Adelina B. Scorda
BIANCO – Con un bollettino del Ministero di giustizia del 28 febbraio viene pronunciata la chiusura degli uffici periferici dei giudice di pace, un decreto legge che colpisce in peno anche la cittadina di Bianco. Una notizia che ha smosso una delegazione di cittadini e commercianti del comune che uniti in una raccolta firme per evitare il trasferimento del giudice di pace di Bianco negli uffici di Locri, ha raggiunto oggi circa 400 consensi.
Una documentazione prodotta e consegnata all’amministrazione bianchese per chiedere un intervento deciso e concreto a fine di evitare che anche questo presidio di legalità venga annullato. Numerosi servizi e uffici pubblici in questi anni hanno visto chiudere i battenti per essere trasferiti altrove, creando sicuramente disagi non solo ai cittadini del comune ma al circondario di Bianco. all’ufficio del giudice di pace facevano capo il comune di Ardore, Benestare, Bovalino, Caraffa, Casignana, Sant’Agata, San Luca, Samo Careri. Se non dovessero mutare le condizioni imposte dal decreto o se non ci sarà una controproposta dal comune di Bianco dovranno recarsi negli uffici di Locri. Le disposizioni ministeriali non sono andate giù ai cittadini di Bianco che dopo aver incontrato il sindaco Scordino al quale hanno chiesto un interessamento concreto, ‹‹vogliamo – dicono – una dimostrazione dal nostro sindaco e che ci dia una risposta concreta. La cittadinanza si è mobilitata adesso tocca a lui fare qualcosa, non possono toglierci anche questo. Si può ancora fare qualcosa – proseguono – ma è necessario che il sindaco contatti gli altri sindaci del comprensorio con i quali elaborare un piano per il mantenimento dell’ufficio, dopodiché inviare una richiesta al Ministero di giustizia entro il termine utile fissato dalla legge››. Iter che il sindaco Scordino ha intrapreso partecipando prima a una riunione dell’ordine degli avvocati del foro di Locri presieduto dall’avvocato Nino Maio e scrivendo al Ministro Severino esprimendo la possibilità per Bianco di mantenere l’ufficio del giudice di pace addossandosi la spesa dell’affitto dell’ufficio e poi esplorando la possibilità di individuare nei comuni facente parte del comprensorio di Bianco delle disponibilità di personale che sarebbero potuti transitare dai comuni stessi all’ufficio del giudice di pace. Ad aggravare la situazione la pubblicazione di una nota di istruzione la quale prevede che il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace sia a carico degli enti locali. Per ulteriori delucidazione su questa nota e per comprendere come fosse più opportuno muoversi, il sindaco ha incontrato il presidente del tribunale Mario Filocamo e il presidente dell’ordine degli avvocati Nino Maio. Passo seguito da una comunicazione scritta a tutti i sindaci del comprensorio di Bianco per verificare se nei loro comuni ci fosse la disponibilità di personale addetto da cui però non ha ancora ricevuto risposta positiva. Il problema sarebbe, infatti, la mancanza di personale e nello specifico di personale di ruolo, qualificato. La strada purtroppo appare in salita a causa anche dei problemi economici che affliggono il comune, in quanto i cinque addetti( questo è il numero di funzionari di ruolo richiesto) passerebbero sotto le dipendenze dell’ente che al momento non sarebbe forse in grado di farsene carico.