di Adelina B. Scorda
BIANCO – Passa a rassegna cinque anni di amministrazione il sindaco Scordino che questa sera in una piazza partecipata a due giorni dalla tornata elettorale, ha parlato ai proprio concittadini. Punto per punto quasi ogni ambito della vita politico-amministrativa dell’Ente e dell’entourage che in questi anni lo ha accompagnato, è stato trattato e sviscerato. Un bilancio dunque, quasi necessario per rispondere “in onestà e coerenza anche alle dichiarazioni che in questa campagna elettorale sui generis hanno tirato in ballo me e la mia amministrazione. Ho deciso circa sette mesi di non ricandidarmi, una decisione che nasce dalla volontà di riappropriarmi della mia vita privata, per poter fare dopo tutto quello che non mai potuto fare e per consentire anche quel ricambio generazionale funzionale per la crescita di questo comune”.
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Una parentesi questa che apre le porte al fulcro di quella che è stato il leitmotiv dell’assemblea pubblica che chiude naturalmente il quinquennio di Ninì Scordino.
“Ci siamo presentati con un programma che forse per la sua modestia siamo riusciti a realizzare quasi nella sua totalità, in tempi difficile di grande crisi economica portare avanti un programma ambizioso è sicuramente impresa ardua”, qui è sottile ma efficace il riferimento alle opere messe in programma dalla lista Libertà e Partecipazione, che fiduciosi nella possibilità di cambiamento, nel sostegno di un governo regionale amico spingono il piede sull’acceleratore delle opere pubbliche fondamentali per una reali rimessa in moto della cittadina.
Ma andiamo avanti, non poteva difatti mancare un riferimento chiaro e senza mezzi termini alle affermazioni che in più di un incontro pubblico hanno insinuato il dubbio sulla correttezza delle due liste escluse dal Tar “Bianco al Centro” e “Forza Bianco”. “La verità – ha proseguito Scordino – è un’altra. L’errore commesso dalle liste “Bianco al Centro” e “Forza Bianco” era stato commesso anche dalla lista “Libertà e Partecipazione” che affiancati da un segretario meticoloso e preparato, accorgendosi dell’errore hanno apportato le correzioni dovute” . Ma il disappunto per le dichiarazione che anche in seno al comizio tenutosi la sera precedente da parte dell’unica lista che concorrerà alle elezione, alla presenza del presidente Regionale Oliverio, di Seby Romeo, di De Gaetano e di Demetrio Battaglia, è espresso a chiare lettere da Scordino che afferma “Noi coinvolgete i rappresentanti di un partito e il presidente della Regione in queste spicciole bagarre di paese,lasciateli fuori. Toni più aspri sono quelli indirizzati a Guiccione che alla presentazione della lista “Libertà e Partecipazione” in riferimento a questo evento aveva utilizzato toni pesanti nei confronti delle due liste escluse”.
Ma i giochi ormai sono fatti, o quasi, e “in qualunque modo si concluderà questa tornata elettorale, rimarrà per sempre nella storia politica di Bianco per la sua anomalia. Ha dichiarato Scordino.Se il quorum non sarà raggiunto sarà una sconfitta per questo comune e per la democrazia, ma se vincerà Aldo Canturi rimarrà sempre una ferita. Ma io ho preso un impegno con Aldo e non dirò a nessuno di non votare, ma per onestà intellettuale è giusto che io possa esternare questo mio ragionamento”. Bisogna fare una scelta e qualunque strada si sceglierà sarà legittima ma io da cittadino devo pensare di votare non il meno peggio, ma un rappresentante e un programma in cui io ripongo la mai fiducia”.
Un ultimo punto prima di passare al bilancio amministrativo, un ultimo sassolino tolto dalla scarpa. Una data il 30 novembre del 2013 la minoranza consiliare convinta dell’incapacità gestionale dell’attuale amministrazione tentò la strada della caduta dell’Ente, “ fra le persone che in quella occasione tentarono la stata della caduta dell’amministratore anche chi oggi usa lo spauracchio del commissartiamentop per incitare al voto. Finitela allora con questa storia del commissariamento perché alcuni di voi fra cui il segretario del circolo del Pd di Bianco, hanno fatto di tutto per farlo cadere. Lei, segretario del Pd, il commissario lo volevate. Non si possono – ha proseguito – strumentalizzare a piacimento questioni così delicate né tantomeno chiamare in causa il Vescovo e la Chiesa che legittimamente hanno incitato i cittadini di tutta la diocesi a recarsi alle urne ma che, in diverse circostanze, legge sul divorzio o la procreazione assistita ha ( la chiesa ) incitato al non voto . Serve maggiore coerenza e conoscenza dei fatti prima di sventolare questo o quella bandiera”.
Puntualizzazioni queste che hanno fatto da introduzione al bilancio del quinquennio di amministrazione Scordino. Due faldoni sul tavolo, carte, burocrazia, questa volta a sostegno dell’impegno dichiarato dall’amministrazione uscente su due temi delicati per la cittadina: la discarica di Casignana e la questione giudice di Pace. “ Due problematiche delicate per cui il comune di Bianco ha speso tutte le energie e forze a propria disposizione”. E tra lettere scritte al Ministro Severino, delibere di giunta, richieste di accesso agli atti e due audizioni presso la IV commissione regionale.
“Dunque non è vero che abbiamo fatto poco, siamo intervenuti sull’edilizia scolastica con un importo di 300 mila euro , inserito la videosorveglianza per un importo di 200 mila euro, abbiamo garantito nil servizio mensa e scuolabus, la realizzazione della cittadella della musica per un imprto pari a 350 milka euro. In più fra qualche girono dovrebbero finalmente iniziare i lavori per il rifacimento della via dromo che sarà una valida alternativa all 106 e infine la raccolta differenziata. Questo solo alcune delle cose che il comune di Bianco ha fatto in questi 5 anni, molto è stato realizzato ma tantissimo è ancora in fase itinerante e per questo mi appello affinché nessuno si appropri della realizzazione id opere che hanno la peternità dell’amministrazione Scordino”.