di Antonella Scabellone
LOCRI- Assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. Eppure, su di loro, pendeva un’accusa pesante. Il Pm aveva chiesto, infatti, 4 anni di reclusione più mille euro di multa a testa. Ma il Tribunale di Locri li ha giudicati innocenti.
F.G. e F.A., di 35 e 31anni, originari di Bivongi, erano stati rinviati a giudizio, a giugno del 2017, per lesioni, maltrattamenti e atti vessatori ai danni del fratello, F.L di 34 anni. La querela, sporta dallo stesso congiunto ai carabinieri di Stilo, aveva avviato un procedimento penale che, nonostante il ravvedimento del denunciante, che a un certo punto aveva deciso di interromperlo, era continuato, perché trattasi di reati procedibili d’ufficio.
Al termine dell’istruttoria dibattimentale, però, il Tribunale di Locri, nella persona della dott.ssa Gabriella Logozzo, accogliendo le doglianze dell’avv.Angela Giampaolo (nella foto), ha ritenuto i due fratelli imputati non colpevoli dei reati loro ascritti e li ha assolti dalle accuse contestate.
Convinta della innocenza dei suoi assistiti l’avv. Giampaolo, nella sua meticolosa arringa, aveva evidenziato la mancanza dei presupposti oggettivi e soggettivi delle fattispecie criminose, non essendo emersa, nel processo, né la sottoposizione della persona offesa a atti di vessazione continui, tali da cagionarle un disagio incompatibile con le normali condizioni di vita, né la condotta estorsiva degli imputati, né tanto meno un collegamento tra il referto acquisito e gli episodi denunciati. Inoltre, il legale di F.G e F.A., ha evidenziato come l’impianto accusatorio si fondava solo sulle dichiarazione della persona offesa che si sono rivelate poco credibili, alla luce delle risultanze processuali e degli elementi acquisiti.