di Redazione
BIVONGI- Sabato, a Bivongi, i carabinieri della Stazione di Stilo hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione provvisoria della misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e custodia, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) presso il Tribunale di Locri nei confronti di un 21enne nigeriano, disoccupato, domiciliato da alcuni mesi in quel centro nell’ambito del progetto di accoglienza Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), il quale, dopo le formalità di rito, è stato condotto sotto scorta presso una struttura psichiatrico-giudiziaria di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
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Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dai carabinieri della Stazione di Stilo, i quali, nei primi giorni dello scorso mese di settembre, avevano ricevuto due distinte denunce da parte di altrettante giovani donne di Bivongi, che avevano riferito dei ripetuti episodi di molestie ricevute dal ragazzo che, per settimane, le avrebbe seguite per le vie del paese finanche appostandosi sotto le loro abitazioni, invitandole in maniera molto esplicita, anche denudandosi, a “trattenersi” con lui, tanto da ingenerare nelle stesse uno stato di continua preoccupazione e a evitare di uscire da sole o trattenersi in paese senza compagnia.
Ricevute le denunce, i carabinieri, raccolti ulteriori elementi di riscontro attraverso l’escussione testimoniale di alcune persone del luogo e lo svolgimento di indagine dirette, informando dei fatti la Procura della Repubblica di Locri. Di conseguenza, la dottoressa Rosanna Sgueglia, Sostituto Procuratore della Repubblica assegnataria del relativo fascicolo processuale, ha chiesto al GIP l’applicazione di una idonea misura restrittiva per impedire che il prevenuto ripetesse le proprie condotte persecutorie. In tale ambito, i carabinieri della Stazione di Stilo, nelle more di ricevere il chiesto provvedimento restrittivo, hanno attuato una stretta vigilanza sul prevenuto, scelta operativa rivelatasi fruttuosa, posto che, nelle notte del 16 settembre scorso, l’uomo è stato colto in stato di agitazione per le vie di Bivongi e sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).
Questi ulteriori elementi, corroborati da una perizia a cui è stato sottoposto il denunciato, hanno portato il GIP di Locri a emettere l’ordinanza di applicazione provvisoria della misura di sicurezza del ricovero in casa di cura, considerato che lo stesso è stato riconosciuto “non pienamente in possesso delle proprie facoltà mentali nel momento in cui ha commesso i fatti”.