di Antonio Baldari
BIVONGI – E’ ancora tempo di solenni festeggiamenti mariani nella vallata dello Stilaro. Infatti, dopo la festa della Madonna Assunta celebrata tanto in quel di Stilo quanto in quel di Pazzano, è la volta di Bivongi dove inizia oggi la novena in onore di Maria Santissima Mamma Nostra, festa per eccellenza nella cittadina dell’entroterra reggina richiamante numerosi pellegrini anche dagli altri paesi del circondario, oltreché un discreto numero di emigrati provenienti da diverse nazioni nel mondo, dall’Inghilterra all’Olanda andando a finire all’estremo sud del continente americano con l’Argentina a detenere il numero più alto di bivongesi trasferitisi nel corso degli anni, ed in special modo nel II dopoguerra.
Festa, quindi, molto sentita giacché legata ad intense storie di miracoli avvenuti a Bivongi sin dal 1783, per intercessione di Maria Santissima Mamma Nostra, a cominciare dal famoso terremoto che provocò ingenti danni ma con nessuno che perse la vita nel terribile sisma arrivato a toccare l’undicesimo grado della scala Mercalli; o come quello dell’alluvione del 1951 che sono ancora in tanti a ricordare e dunque, in tal caso, con l’acqua quale rovinoso elemento ambientale però, fortunatamente, più alle cose che non alle persone che pure in tale circostanza ravvisarono l’intervento salvifico della Madre di Dio; ad ogni modo quest’anno quasi certamente ci sarà la presenza di monsignor Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri-Gerace, nel presiedere la santa messa della vigilia, sabato 12 settembre, presumibilmente incentrata ancora una volta sull’accoglienza e la carità cristiana, tema tanto caro al pastore delle anime locresi in diretto legame con il Vaticano e le direttive ispirate da papa Francesco, in special modo nella cittadina bivongese da oltre un anno impegnata nello sviluppo del progetto Sprar propriamente incentrato sul dare ospitalità ai richiedenti asilo e/o rifugiati.
Per quanto concerne invece l’aspetto squisitamente civile e del puro divertimento domenica 13 settembre, a margine dei solenni festeggiamenti in onore di Mamma Nostra, ci sarà il concerto dei Camaleonti, il complesso musicale nato negli anni Sessanta ed oggi formato da Livio Macchia, voce solista e basso dal 1963 a oggi; Antonio Cripezzi, detto “Tonino”, voce solista e organo dal 1963 a oggi; Valerio Veronese, chitarre e voce dal 1985 a oggi; Massimo Brunetti al pianoforte, tastiere e voce dal 1990 a oggi e, infine, Massimo di Rocco, batteria dal 2004 a oggi, per una vera e propria pletora di successi andando da “Mamma mia” a “Eternità”, da “Come sei bella” a “Perché ti amo” arrivando ai giorni nostri, ed esattamente al 2004, quando viene inciso il disco “40 anni di musica e applausi” in coincidenza del quale viene a mancare Paolo De Ceglie, storico batterista del gruppo.