Volendo cogliere l’aspetto positivo di tale realtà è doveroso sottolineare come è davvero molto bello questo ritrovarsi a casa, a distanza di circa un mese dal Natale, per il quale si va a pianificare un piccolo “pensiero” per il nonno, la nonna, lo zio e la zia e via di questi componenti familiari giustappunto trascorrendo dei pomeriggi insieme, in piena libertà, godendosi le persone più care al proprio fianco e non già per spendere e spandere: vale la pena potere condividere dei momenti insieme, pensando al regalino natalizio come, ahinoi!, accade sempre di meno, presi come siamo sempre da dieci, cento, mille cose.
di Antonio Baldari
Sono giorni di festa negli Stati Uniti d’America con il “Thanksgiving Day”, giunta alla 402ma edizione da quando, con la prima edizione celebrata nel 1621, i coloni britannici offrirono una lauta cena ai nativi americani dei Wampanoang volendo dare loro un segno di ringraziamento, per l’appunto, per avere insegnato loro a coltivare la terra arrivando, dopo un anno, ad avere un abbondante raccolto; così si desidera rendere loro omaggio, al contempo omaggiando l’Eterno Padre per i benefici concessi.
Come da decreto dell’allora presidente americano Abram Lincoln, ben centosessanta anni fa, la “Festa del Ringraziamento” viene celebrata il quarto giovedì di novembre, e quindi come è stato nella giornata di ieri, cui segue, come oggi, il cosiddetto “Black Friday”, italianizzato in “Venerdì nero”, dalla tristissima tradizione che vorrebbe la vendita degli schiavi al venerdì durante la “tratta degli schiavi” negli Stati Uniti; così come è da interpretarsi “nero”, il Venerdì, a motivo dei prezzi stracciati fissati dalle aziende, partendo almeno da un 50 per cento in meno, che quindi andrebbero financo a perderci pur di vendere oltre la solita media giornaliera.
C’è però una terza spiegazione rispetto a tale appellativo che vuole le famiglie americane andare per le vie cittadine di tutti i paesi e città “a stelle e strisce”, andando in tal modo a creare degli “ingorghi” nel cuore del traffico automobilistico che colorerebbe, dunque, di…nero questo giorno; volendo cogliere, però, l’aspetto positivo di tale realtà è doveroso sottolineare come è davvero molto bello questo ritrovarsi a casa, a distanza di circa un mese dal Natale.
Per il quale si va a pianificare un piccolo “pensiero”, come si dice in questi casi, per il nonno, la nonna, lo zio e la zia e via di questi componenti familiari giustappunto trascorrendo dei pomeriggi insieme, in piena libertà, godendosi le persone più care al proprio fianco e non già per spendere e spandere, in tal senso intendendo il nostro “Black Friday”: vale, invece, la pena potere condividere dei momenti insieme, pensando al regalino natalizio come, ahinoi!, accade sempre di meno, presi come siamo sempre da dieci, cento, mille cose.
Così dimenticando gli affetti più cari, che sfuggono rifuggendo dalle nostre giornate e che non riprendiamo più tranne in dei momenti obbligati, per lo più brutti o del tutto casuali; la bellezza del “Black Friday” alla…americana aiuterebbe, e non poco, a riappropriarsi delle famiglie quasi del tutto dimenticate anche a Natale. Che, notoriamente, puoi.