di Gianluca Albanese
LOCRI – Un ragazzino di dieci anni ha perso l’uso di un occhio a causa dello scoppio di un petardo e altri hanno riportato ferite piuttosto importanti agli occhi, alla mano e ustioni al collo.
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E’ il primo, triste, bilancio della notte di Capodanno secondo i dati raccolti dal pronto soccorso dell’ospedale di Locri diretto dal primario Giuseppe Zampogna.
Il primo intervento importante si è registrato già alle 12,10, quando un giovane del ’78 è giunto al nosocomio con una vistosa ferita all’occhio con escoriazioni multiple.
E’ andata peggio a un bambino del 2003, che, come detto, ha riportato un trauma all’occhio che ne ha fatto perdere l’uso, tanto da rendere necessario il suo trasferimento dall’ospedale di Cosenza, dopo un primo ricovero in Chirurgia.
Altre due ferite di una certa entità hanno riguardato un 43enne con danni alla mano e un 35enne che ha riportato una ferita lacero contusa con ustione al collo, mentre risulta ricoverato in Oculistica a Locri anche un 12enne con lacerazioni e contusioni all’occhio.
Ancora una volta, dunque, l’uso non prudente dei “botti” di Capodanno ha causato parecchi feriti, nonostante il numero dei petardi usati sia stati decisamente inferiore rispetto agli anni passati.
I dati fin qui esposti hanno riguardato il turno da mezzanotte alle 6 di stamani; dopo di allora, non sono mancati i ricoveri per malesseri dovuti all’eccessiva assunzione di bevande alcoliche.
E’ stata, dunque, ancora una notte di grande lavoro per un reparto che al di là dello spirito di abnegazione degli addetti ai lavori, soffre le carenze strutturali della sanità locridea ogni giorno dell’anno; difficoltà, queste, che si acuiscono in casi particolari come, appunto, la notte di Capodanno.
Del resto, ogni appello all’uso prudente e responsabile dei petardi – specie per i giovanissimi – e all’assunzione moderata di bevande alcoliche sembra sistematicamente cadere nel vuoto.