Dialogando con l’autore, docente di ruolo e già collaboratore delle Università di Palermo e Cosenza nell’ambito etnolinguistico, in primis Vincenzo Cataldo – docente presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro – e con lui Maria Concetta Valotta, segretario generale nazionale al Tribunale Arbitrale Giudiziario Nazionale, il predetto meeting letterario vedrà un’ampia discussione sul personaggio storico calabrese concentrando le proprie attenzioni su Tommaso Perri, docente universitario ed archeologo e la lotta per il potere anche fra le due religioni monoteiste.
di Antonio Baldari
Il suo nome è stato storicamente “rivisitato”, per così dire, in Occialì, Luccialì e Uccialì tra i più gettonati, di certo c’è che egli è nato con il nome Giovan Dionigi Galeni, nell’anno del Signore 1519, con ogni probabilità in Calabria, nella meravigliosa località turistica di Le Castella, oggi nel Comune di Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone; figlio di Birno, originario di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, e di Pippa de Cicco, contadina, egli era in procinto di entrare in convento, per diventare monaco, quando il corsaro ottomano Al Khayr Barbarossa lo catturò proprio a Le Castella, nei pressi di Isola di Capo Rizzuto.
Giovan Dionigi era appena diciassettenne e, per evitare di essere ucciso alla base in ossequio alla legge islamica, rinnega la religione cristiana per convertirsi giustappunto all’islamismo avendo l’obbligo di uccidere a sua volta un marinaio napoletano che aveva osato schiaffeggiarlo; da lì inizia tutt’altra vita, sposando la figlia di un altro calabrese ed arrivando al grado di ammiraglio della flotta turca, di cui sabato prossimo, 17 febbraio, a partire dalle ore 18, se ne parlerà al Caffè letterario “Mario La Cava” di Bovalino grazie al libro di Nicodemo Misiti avente a titolo “Uluc Alì, il rinnegato”.
Dialogando con l’autore, docente di ruolo e già collaboratore delle Università di Palermo e Cosenza nell’ambito etnolinguistico, in primis Vincenzo Cataldo – docente presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro – e con lui Maria Concetta Valotta, segretario generale nazionale al Tribunale Arbitrale Giudiziario Nazionale, il predetto meeting letterario vedrà un’ampia discussione sul personaggio storico calabrese concentrando le proprie attenzioni su Tommaso Perri, docente universitario ed archeologo.
Il quale entra in possesso di un antico diario che ha riguardo proprio a Giovan Dionigi Galeni, come detto catturato dai turchi in una delle loro tante, sanguinarie, scorrerie sulle coste del Mediterraneo; pian piano che si addentra nella scoperta di questo personaggio, nuovo per lui, Perri ne rimane coinvolto ed affascinato da rendersi conto di essere sulle tracce di un misterioso tesoro, un libro ed una pergamena, che è l’identico obiettivo di altri individui che però, a differenza del professore, agiscono nell’ombra.
È una lotta tra poteri ma anche tra le due religioni monoteiste, cristiana ed islamica, che costringono le persone a schierarsi e, di riflesso, a combattere e morire in nome della fede: una storia nella Storia, moderna e contemporanea, che si riverbera tra le pagine del libro di Nicodemo Misiti, “Uluc Alì, il rinnegato”, che nel consesso del Caffè letterario “Mario La Cava” bovalinese non mancherà senz’altro di suscitare opinioni e considerazioni, domande e risposte. Nel tempo e senza tempo.