di Simona Ansani
BOVALINO – Sono stati malmenati da ignoti, probabilmente con un arnese o un bastone, i poveri cani randagi che si trovavano sul marciapiede della Via XXIV Maggio a Bovalino. Alcuni residenti in quella zona, hanno sentito i forti latrati dei randagi e immediatamente si sono riversati in strada per vedere cosa fosse successo e hanno notato alcuni cani che fuggivano sanguinanti, mentre altri che riportavano delle lesioni agli arti.
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Visibili ancora oggi le tracce ematiche sul marciapiede, ma dei cani che vagavano liberi senza aver mai dato alcun fastidio ai cittadini, fino a 48 ore fa non si aveva nessuna traccia, mentre è di pochi minuti la notizia che sono nuovamente ritornati nella zona dove sono stati maltrattati. Lo sgomento degli animalisti è tanto, e i sentimenti di rabbia e rancore si alternano, verso chi ha commesso questo folle gesto. Di certo è che si chiede giustizia in chi ha commesso un reato simili ai danni di cani indifesi. Una vergogna per il paese, che prende le distanze e si dissocia da atti che devono essere denunciati e condannati. Ci teniamo a far sapere che il maltrattamento degli animali è disciplinato dal codice penale, e il reato è previsto dall’art.544-ter ai sensi del quale: “1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.